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La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

Le fiabe classiche: antologia di racconti per la scuola primaria

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Nel sito potrete trovare alcune tra le più famose fiabe classiche che ancor oggi suscitano l'interesse delle bambine e dei bambini. Possono risultare utili come spunto per la didattica o semplicemente per incentivare nei piccoli alunni il piacere per la lettura a scuola o a casa. Eccovi i link relativi a questo argomento: Il gatto con gli stivali Pollicino Il brutto anatroccolo I tre porcellini Cenerentola Cappuccetto Rosso La lampada di Aladino La bella addormentata nel bosco Hansel e Gretel Immagine: romaperbambini Ti potrebbero interessare: Le poesie Le filastrocche La raccolta dei temi Il testo narrativo Il testo descrittivo Il testo argomentativo Il testo poetico Il testo umoristico Scrittura creativa

Le fiabe classiche - Il gatto con gli stivali

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Il gatto con gli stivali Molti anni fa morì un mugnaio che aveva tre figli. Aognuno di loro lasciò qualcosa: il più grande ereditò il mulino, il figlio di mezzo un asinello e il più piccolo un gatto. Il maggiore diventò mugnaio, il secondo andò in cerca di fortuna in groppa all'asino e l'ultimo si buttò in terra a piangere. “Che ci faccio con un gatto?” singhiozzava. “Che sarà di me?”. Il gatto sentendolo così disperato, si avvicinò e gli disse: “Non preoccuparti. Trovami un mantello, un cappello con una bella piuma e un paio di stivali nuovi. Al resto ci penso io”. Il ragazzo si asciugò le lacrime e obbedì. Il giorno dopo il gatto si infilò gli stivali e, veloce come il vento, corse al castello del re per fargli dono di un coniglio. “Questo è un regalo del mio padrone, il marchese di Carabas!” disse, offrendo il dono a sua Maestà. E per sette giorni di fila, si presentò ogni sera al re con nuovi doni: quaglie, lepri, fagiani. Al castello tutti erano di

Le fiabe classiche - Pollicino

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Pollicino C'era una volta un taglialegna che aveva sette figli. Lui e sua moglie li amavano molto, ma non avevano di che nutrirli, così una sera decisero di abbandonarli nel bosco. Il più piccolo dei sette era così piccolo che si chiamava Pollicino, ma in compenso aveva un gran cervello. Sentì il papà e la mamma parlare del loro progetto ed ebbe un'idea: “mentre ci portano nel bosco, lascerò cadere dei sassolini bianchi. Seguendoli troverò la via del ritorno”. Così fece e per quella volta i sette fratelli si salvarono. Quando però, la settimana dopo, i genitori li riportarono nel bosco, Pollicino non aveva con sé i sassolini, così lascio cadere delle briciole di pane. Ma gli uccellini se li mangiarono, e il bambino non seppe più ritrovare la strada. I sette fratelli erano tristi e impauriti, quando d'un tratto scorsero una luce brillare nella notte: era una casa! Pollicino bussò e, quando aprì una donna dall'aria gentile, le chiese ospitalità per la notte

Le fiabe classiche: "Il brutto anatroccolo"

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Il brutto anatroccolo Un pomeriggio d'estate mamma anatra guardava con un sorriso le uova della sua covata che presto si sarebbero schiuse. “Cric crac” fece il primo uovo. “Cric crac” fecero una dopo l'altra tutte le uova. I gusci si ruppero e ne uscirono cinque batuffoli gialli. “Come siete belli!” disse la mamma. Ma un ultimo uovo, più grande e più scuro degli altri, era ancora chiuso. Mamma anatra era preoccupata, ma finalmente anche quello cominciò a scricchiolare. “Pac!” fece il guscio mentre si rompeva. Mamma anatra fu molto sorpresa quando vide il suo nuovo piccolo. “Non assomiglia affatto agli altri!” disse. “E' così grosso, e ha piume grigie e il becco grande!” “Com'è brutto!” dissero in coro le anatre della fattoria. “Com'è brutto!” dissero i cinque fratellini. “Pazienza! Diventerà più bello da grande!” sospirò la mamma, e portò i piccoli al laghetto a fare la loro prima nuotata. I giorni passarono, ma per il brutto anatroccolo non erano g

Le fiabe classiche: I tre porcellini

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I tre porcellini C'erano una volta tre piccoli porcellini che andavano per il mondo a cercar fortuna. Il primo trovò un contadino che trascinava una grande balla di paglia. “Me la daresti?” gli chiese il porcellino. E l'uomo, che era buono e generoso, gliela regalò. Il porcellino allora si costruì una casetta di paglia e andò a dormire al calduccio. La mattina dopo sentì bussare alla porta. “Toc! Toc!” fece il lupo cattivo. “Apri la porta porcellino, fammi entrare un momentino!” “ No, vattene via subito!” gli rispose il porcellino. “ Te ne pentirai!” minacciò il lupo e cominciò a sbuffare e a soffiare fino che la casetta di paglia volò via. Al porcellino non restò che scappare. Il secondo porcellino trovò un uomo che portava una fascina di legna. “Mi daresti la tua legna?” gli chiese. E l'uomo, che era stanco di portare quel peso, gliela regalò. Il porcellino si costruì una casetta di legno e andò a dormire al calduccio. Ma la mattina dopo...”Toc! T

Le fiabe classiche: "Cenerentola"

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Cenerentola C'era una volta una ragazza bella, buona e gentile. Purtroppo, aveva una matrigna e due sorellastre brutte, cattive e sgarbate, che la trattavano malissimo e la facevano lavorare tutto il giorno. La sera la ragazza era così stanca che si addormentava in un angolo del camino, sulla cenere: così, visto che nessuno si ricordava più il suo vero nome, tutti la chiamavano Cenerentola. Un giorno il principe invitò le ragazze in età da marito a un gran ballo. Felici, le sorellastre passarono la giornata a prepararsi, mentre la povera Cenerentola correva avanti e indietro per aiutarle. “Cenerentola! Dov'è finita la mia borsetta?” “Cenerentola! Sbrigati a pettinarmi!” “Cenerentola! Questo vestito è da accorciare!” Quando finalmente partirono per il castello, Cenerentola scoppiò in lacrime. “Come mi piacerebbe andare al ballo!” singhiozzava. Per fortuna la sua fata madrina la sentì piangere e volle accontentarla. “Basta lacrime, ti aiuto io!” le disse. E, con qualche c

Le fiabe classiche: "Cappuccetto Rosso"

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Cappuccetto Rosso C'era una volta una bambina molto carina. Tutti i suoi amici la chiamavano Cappuccetto rosso perché non si toglieva mai una mantellina di velluto rosso che le aveva regalato la nonna. Una mattina la mamma le disse: “Cappuccetto Rosso, la nonna è malata: portale una focaccia e un fiasco di vino perché possa guarire più in fretta. Ma mi raccomando, non fermarti nel bosco e non allontanarti mai dal sentiero”. La bambina si avviò subito, perché la nonna abitava lontano, in una casetta in mezzo al bosco. Mentre camminava allegra lungo il sentiero, all'improvviso da dietro un albero spuntò il lupo, ma Cappuccetto Rosso non ebbe paura, perché ancora non lo conosceva. “Buongiorno, Cappuccetto Rosso!” le disse il lupo. “Buongiorno” rispose lei. “Dove stai andando con quel cestino?” “Dalla mia nonna. E' tanto malata e io le porto focaccia e vino perché guarisca più in fretta”. “E dove abita tua nonna?” “Nella casetta sotto le tre querce, impossibile

Le fiabe classiche: "La lampada di Aladino"

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La lampada di Aladino C'era una volta un povero ragazzo di nome Aladino che, in cambio di qualche soldo, accettò di servire un mago capace di mille stregonerie. Il mago lo portò in un luogo deserto dove, per icanto, fece comparire per terra una pesantissima pietra con una maniglia. Sembrava l'apertura di una botola per andare sottoterra. “Se vuoi il denaro, entra qui sotto e portami la lampada ad olio che troverai”. “Ma non sono abbastanza forte da sollevare la pietra” protestò Aladino. “Indossa questo anello e la forza verrà!”.                                           Il ragazzo obbedì e sollevò la pietra come fosse una piuma. Poi entrò in un'enorme caverna dove, tra mille incredibili tesori, trovò una vecchia lampada impolverata. Se la mise in tasca e gridò: “L'ho trovata! Ora fammi uscire!”. “Prima dammi la lampada” rispose il mago con voce cattiva. “No” disse Aladino. “Allora resterai laggiù per sempre!” tuonò il mago chiudendo la botola. “Povero

Le fiabe classiche: "La bella addormentata nel bosco".

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La bella addormentata nel bosco C'erano una volta un re e una regina che desideravano tantissimo un figlio. Dopo una lunga attesa nacque finalmente una bambina, e il re e la regina erano così felici che diedero una splendida festa. Vennero anche le fate del regno, che si chinarono sulla culla della principessina per offrirle i loro doni: “Avrai bellezza, intelligenza e grazia” disse una. Avrai talento per la danza, il canto, la musica e ...”. Improvvisamente apparve nel castello una vecchia fata che nessuno aveva pensato di invitare. Offesa a morte per essere stata dimenticata la vecchia fata, la vecchia fata furibonda gridò: “ Il giorno del suo quindicesimo compleanno la principessa si pungerà sul viso con un fuso e morirà”. Di colpo tutti gli invitati tacquero in preda all'orrore. Ma non appena la fata cattiva se ne fu andata, si fece avanti una fatina che non aveva ancora offerto il suo dono. Si avvicinò ai sovrani e disse loro: “La vostra bambina non morirà, ma

Le fiabe classiche: "Hansel e Gretel" dei Fratelli Grimm

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Hansel e Gretel Hansel e Gretel erano due fratellini allegri e simpatici. Avevano un papà taglialegna, che adoravano, e una matrigna con un pessimo carattere, che non sopportavano. Una sera Hansel sentì la matrigna che diceva a suo padre: "Non c'è abbastanza da mangiare per tutti. Domani porteremo i bambini nel bosco e li lasceremo lì. In qualche modo si arrangeranno". Allora il bambino uscì di nascosto e raccolse tanti sassolini bianchi. Il giorno dopo mentre andavano nel bosco, Hansel lasciò cadere i sassolini, per poter ritrovare la strada. Così quella sera i fratellini riuscirono a tornare a casa. Purtroppo però l'indomani i genitori li portarono di nuovo nel bosco. Questa volta Hansel non aveva potuto raccogliere i sassolini, e fecero cadere delle briciole di pane, ma gli uccellini se le mangiarono tutte. Quando scese il buio, per farsi coraggio i fratellini si presero per mano e insieme cercarono la strada verso casa. Immaginatevi la loro sorpresa quand

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