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La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

Audiolibri poesie: "L'infinito" di Giacomo Leopardi

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L'infinito « Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare » Giacomo Leopardi   Foto di Jörg Peter da Pixabay

Giacomo Leopardi: poesie per la scuola primaria.

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Giacomo Leopardi poeta italiano e patrimonio culturale del mondo ha scritto poesie di una tale bellezza espressiva che, a mio parere, debbono essere proposte agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado. I bambini quando leggevo le sue opere rimanevano a bocca aperta, le imparavano a memoria e ne coglievano il senso. Il sito di didattica per la scuola primaria vi propone alcune tra le liriche più famose e toccanti del poeta di Recanati.   “L’infinito” di Giacomo Leopardi, festa del bicentenario della stesura. Lettura del testo per la scuola primaria. Giacomo Leopardi: "Brilla nell'aria" - Prosa della poesia (prose version of the poem) Alla luna di Giacomo Leopardi A Silvia di Giacomo Leopardi  Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi Ti potrebbero interessare: Le poesie di Giosuè Carducci , Giovanni Pascoli , Angiolo Silvio Novaro , Gabriele D'Annunzio

Giacomo Leopardi: "Brilla nell'aria" - Prosa della poesia (prose version of the poem)

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Brilla nell'aria   Primavera d'intorno. Brilla nell'aria  e per li campi esulta,  si' ch'a mirarla intenerisce il core odi greggi belar, muggire armenti e gli altri augelli contenti a gara insieme, per lo libero ciel  fan mille giri, pur festeggiando il lor tempo migliore. Giacomo Leopardi Spring poetry: “Brilla nell’aria” by Giacomo Leopardi  Prose version of the poem: Spring brightens the sky, and it is as if the fields exulted at its coming. At its passage, the heart fills with emotions and you listen to the sheep bleating with joy, the cows mooing; the birds happily circle the sky and, like a joyful race, fly free, celebrating the best season of their life. Prosa della poesia La primavera illumina il cielo ed è come se i campi esultassero al suo incedere. Al suo passaggio il cuore si riempie d'emozioni e ascolti le pecorelle che belano dalla gioia, i muggiti delle mucche; gli uccelli felici ruotano nel cielo e, come in una gara della

“L’infinito” di Giacomo Leopardi, festa del bicentenario della stesura. Lettura del testo per la scuola primaria.

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Saranno oltre  2.800 gli studenti  che domani prenderanno parte, insieme al Ministro  Marco Bussetti  e  Olimpia Leopardi , a una lettura collettiva de “L’infinito” in occasione del bicentenario della sua stesura. Lo faranno nella Piazzuola del Sabato del Villaggio, su cui affaccia la casa di Giacomo Leopardi, e lungo tutto il centro storico di Recanati, sua città natale. Un  flash mob  al quale si uniranno migliaia di ragazzi e di cittadini in tutta Italia, ritrovandosi all’interno di istituti scolastici, di biblioteche, nelle piazze e per le strade, per recitare simultaneamente i versi di uno dei componimenti più noti e amati della letteratura italiana. Tutto questo è “ #200infinito ”, la giornata organizzata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nata da un’idea di Olimpia Leopardi, realizzata con Casa Leopardi, in collaborazione con la RAI e con il Comune di Recanati. L’appuntamento è alle 11.30: protagoniste saranno le scuole, ma chiunque potrà part

Alla luna di Giacomo Leopardi

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Alla luna O graziosa luna, io mi rammento Che, or volge l'anno, sovra questo colle Io venia pien d'angoscia a rimirarti: E tu pendevi allor su quella selva Siccome or fai, che tutta la rischiari. Ma nebuloso e tremulo dal pianto Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci Il tuo volto apparia, che travagliosa Era mia vita: ed è, nè cangia stile, O mia diletta luna. E pur mi giova La ricordanza, e il noverar l'etate Del mio dolore. Oh come grato occorre Nel tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il corso, Il rimembrar delle passate cose, Ancor che triste, e che l'affanno duri!  Giacomo Leopardi Visualizza e stampa con Google Docs

A Silvia di Giacomo Leopardi

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A Silvia Silvia, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale, quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi, e tu, lieta e pensosa, il limitare di gioventù salivi?  Sonavan le quiete stanze, e le vie d'intorno, al tuo perpetuo canto, allor che all'opre femminili intenta sedevi, assai contenta di quel vago avvenir che in mente avevi. Era il maggio odoroso: e tu solevi così menare il giorno.  Io gli studi leggiadri talor lasciando e le sudate carte, ove il tempo mio primo e di me si spendea la miglior parte, d’in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce, ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela. Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte. Lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno.  Che pensieri soavi, che speranze, che cori, o Silvia mia! Quale allor ci apparia la vita umana e il fato! Quando sovviemmi di cotanta speme, un affetto mi preme acerbo

Spring poetry: “Brilla nell’aria” by Giacomo Leopardi

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Brilla nell'aria   Primavera d'intorno. Brilla nell'aria  e per li campi esulta,  si' ch'a mirarla intenerisce il core odi greggi belar, muggire armenti e gli altri augelli contenti a gara insieme, per lo libero ciel  fan mille giri, pur festeggiando il lor tempo migliore. Giacomo Leopardi Spring poetry: “Brilla nell’aria” by Giacomo Leopardi  Prose version of the poem: Spring brightens the sky, and it is as if the fields exulted at its coming. At its passage, the heart fills with emotions and you listen to the sheep bleating with joy, the cows mooing; the birds happily circle the sky and, like a joyful race, fly free, celebrating the best season of their life. Prosa della poesia La primavera illumina il cielo ed è come se i campi esultassero al suo incedere. Al suo passaggio il cuore si riempie d'emozioni e ascolti le pecorelle che belano dalla gioia, i muggiti delle mucche; gli uccelli felici ruotano nel cielo e, come in una gara della g

Poesia di primavera: "Brilla nell'aria" di Giacomo Leopardi

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Brilla nell'aria   Primavera d'intorno. Brilla nell'aria  e per li campi esulta,  si' ch'a mirarla intenerisce il core odi greggi belar, muggire armenti e gli altri augelli contenti a gara insieme, per lo libero ciel  fan mille giri, pur festeggiando il lor tempo migliore. Giacomo Leopardi Prosa della poesia La primavera illumina il cielo ed è come se i campi esultassero al suo incedere. Al suo passaggio il cuore si riempie d'emozioni e ascolti le pecorelle che belano dalla gioia, i muggiti delle mucche; gli uccelli felici ruotano nel cielo e, come in una gara della gioia, volano liberi, festeggiando la migliore stagione della loro vita. (e.b.)  

Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi

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Il sabato del villaggio La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell'erba; e reca in mano un mazzolin di rose e viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al dí di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dí della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch'ebbe compagni nell'età piú bella. Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giú da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore; e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa

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