La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

Tracce per i testi di tipo narrativo, descrittivo, argomentativo.

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Il sito didattica scuola primaria è ricco di materiale per la produzione di testi scritti, molti dei quali con la relativa traccia di lavoro. Si tratta di oltre duecento temi da sfogliare, ed eventualmente da salvare e stampare, che potrebbero esservi utili per impostare il lavoro in classe. Eccovi intanto qualche esempio:



Tema
La mia mamma
Presentazione del personaggio
"Cosa hai fatto oggi a scuola" queste sono le prime parole di quando ritorno da scuola che mi dice mia mamma. Mia mamma si chiama Paola.
Aspetto fisico
E' di corporatura snella ed è di altezza superiore alla media. Ha i capelli di colore castano scuro con dei riflessi rossi un po' arricciati al fondo, gli occhi sono di colore marrone scuro così espressivi che guardandola capisco di che umore è; il naso è regolare, ma verso le narici è un po' a patatina. La bocca è grande, ha il labbro superiore sottile e quello inferiore è più carnoso.
Carattere comportamento
E' simpatica perché le piace scherzare. A volte è severa e quando si arrabbia sembra un vulcano in eruzione. E' molto affettuosa perché prima di andare a dormire mi riempie di baci. E' allegra perché quando andiamo in macchina si mette a cantare.
Un breve episodio
Un giorno mi ero dimenticata di fare i compiti ed ero già andata a catechismo. Dopo un po' mia mamma si accorse che dovevo finire i compiti di matematica, così mia mamma mi disse di andare a finirli, ma dato che era ora di andare a mangiare mi scrisse le operazioni su un foglio. Io me le ricopiai sul quaderno.
Conclusione
Da quel giorno mia mamma mi mostrò di essere una vera amica.

TEMI TRATTI DAL LIBRO: "IL MAESTRO SEMBRA UN CLOWN" ED. CEI. PUBBLICAZIONE PATROCINATA DAL COMUNE DI IMPERIA ASSESSORATO ALLA CULTURA (1996). UNA COPIA DEL LIBRO SI PUO' OTTENERE IN PRESTITO PRESSO LA BIBLIOTECA CIVICA "LAGORIO" DI IMPERIA (0183/572601-2) OPPURE DIRETTAMENTE ALLA CASA EDITRICE NELLA PERSONA DI EMILIA FERRARI (0183/290584) 

Tema
In autunno nel bosco (MIN. 10 - MAX 14)

Schema
Dati visivi: i colori della natura: gli alberi spogli, le foglie verdi, gialle, rossicce, marroni (la loro forma). Il sole che filtra i suoi raggi nel bosco. Qualche uccellino che salta di ramo in ramo.
Dati uditivi: il cinguettio degli uccellini, il rumore del fruscio delle foglie mosse dal vento.
Sensazioni: il piacere del contatto con la natura in questo particolare periodo dell'anno, le mie emozioni mentre osservo il bosco che si prepara per l'ormai imminente inverno.

E' autunno. Nel bosco gli alberi perdono le foglie rossicce che vengono accompagnate al suolo dal vento, come morte, a formare un tappeto sul terriccio umido. Io sto guardando quella specie di lenta pioggia di farfalle multicolori e provo il desiderio di prenderne qualcuna per ricordarmi del colorato autunno che ormai sta per finire. Ma la mia attenzione viene subito richiamata da un lieve scricchiolio: è un piccolo scoiattolo marrone che trasporta una ghianda fino al suo buco in un albero: fa tenerezza. Dopo un po' un venticello fresco solleva alcune foglie facendole roteare in aria. Nel bosco cala il silenzio. E' un silenzio magico accompagnato da un raggio di sole che filtra attraverso le piccole foglie degli alberi. E' rilassante. Ma ormai si sta facendo buio e, anche se la tristezza che provo uscendo dal bosco è tanta, non dimenticherò mai questa giornata.

Analizziamo una fiaba: "Re mangiafumo".

(Ambiente)
C'era una volta in un castello antico e grande ... 
(Protagonista)
...un re di nome Mangiafumo che fumava troppo.
(Situazione iniziale)
Un giorno, mentre il re passeggiava in giardino, la cameriera, di nascosto, sostituì i sigari buoni con altri, che facevano tossire fino alla morte chi li avesse fumati.
(Problema)
Mangiafumo rientrò dalla passeggiata, si sedette in poltrona, accese un sigaro, ma non aveva ancora finito di tirare la prima boccata, che incominciò a tossire.
(Soluzione del problema)
La cameriera, vedendo che il re stava male, gli disse:
"Maestà, io ti darò la medicina contro la tosse se tu mi prometti che smetterai di fumare.
(Finale)
Il re accettò la medicina; ma non fumò mai più perché capì che il fumo fa male e sposò la cameriera che lo aveva aiutato.


Imparare a raccontare una propria esperienza.

SCHEMA

Personaggi: Lucrezia, il maestro Ercole, la moglie Franca.
Ambiente: la casa del maestro.
Problema: Lucrezia ha fame ed il maestro Ercole dorme ..
Soluzione del problema: la gatta capisce che lo deve svegliare e ci riesce.
Conclusione: il maestro dà la pappa a Lucrezia.

Tema
Una notte da incubo

E' notte fonda. Solo il passaggio di qualche automobile rompe per qualche secondo la quiete della casa; il maestro Ercole dorme profondamente. Accasciata su una comoda poltrona Lucrezia non riesce a prendere sonno, sente lo stomaco brontolare dalla fame: vuole la pappa. piano piano entra nella camera da letto e miagola con forza: "Ma, ma, mauu". Il maestro Ercole continua nei suoi sogni come se nulle fosse, anzi si copre la testa con le coperte. la gattina ora è proprio affamata, salta sul comodino, si mette in posizione ... balza sulla testa del maestro tirando fuori il suo più bel "Ma, ma, mauu". Il maestro Ercole e la moglie Franca urlano a più non posso: "Aiutoo i ladri ...". Ripresisi dallo spavento, accendono la luce e capiscono. La piccola monella è ora per terra felice. "Ercole ti sei dimenticato di darle da mangiare ... Poverina! Svelto dalle i gamberetti col salmone". 
Lucrezia ora si leccai baffi, dà una leccatina alle gambe del suo "padrone" e infine si sdraia sul divano come se nulla fosse successo.

Costruire il testo argomentativo (schema di lavoro - tema).
Argomento: i compiti sono proprio necessari?
Schema
Introduzione: introduco l'argomento con una mia opinione.

Argomenti a favore
  • E' un esercizio che ci aiuta a comprendere meglio il lavoro svolto a scuola.
  • Si approfondiscono gli argomenti svolti in classe.
  • Svolgendo i compiti ci rendiamo conto di ciò che non si è capito durante le lezioni.
  • Studiare le lezioni ci permette di capire meglio ciò che è stato spiegato dagli insegnanti.
Argomenti a sfavore
  • I compiti non devono occupare troppo del nostro tempo libero.
  • I compiti ci devono interessare.
  • Secondo noi i compiti di castigo non sono necessari.
  • Anche se utili molto spesso per noi sono un sacrificio.
Parte centrale
  • I compiti sono necessari perché ci abituano ad essere autonomi, ad imparare a cavarcela da soli.
Conclusione
  • Concludo con un commento che sintetizza quanto svolto.
Tema
I compiti per casa sono proprio necessari?
I maestri e le maestre ci danno i compiti da svolgere a casa per farci approfondire, memorizzare e studiare l'argomento che abbiamo già affrontato durante la mattinata; a volte i maestri ci aiutano dandoci delle informazioni che sul libro non sono scritte.
Quando eseguiamo i compiti a casa possiamo renderci conto se abbiamo commesso degli errori o se non siamo riusciti a comprendere bene ciò che l'insegnante ha spiegato.
Svolgere i compiti e studiare le lezioni ci permette di memorizzare meglio la lezione svolta in classe, inoltre ci aiutano perché impariamo a lavorare in modo autonomo, cioè senza l'aiuto della classe o del maestro.
E' importante organizzarsi bene nella settimana perché aspettare l'ultimo giorno è inutile, le attività di studio potrebbero occupare l'intero pomeriggio. i compiti non devono occupare troppo del nostro tempo perché per noi è anche necessario avere il tempo per giocare o praticare sport.
Di solito io riesco a svolgere i compiti velocemente, ma se l'argomento lo trovo noioso ci metto molto più tempo.
Quest'anno mi piace molto fare le ricerche di storia perché con la mamma o il papà cerchiamo su internet le informazioni e i dati che ci servono, inoltre troviamo molte curiosità che sui libri non sono scritte.
Non mi piacciono molto i compiti di castigo anche se qualche volta ce li meritiamo specialmente con la maestra Loredana.
I compiti sono senza alcun dubbio necessari solo che a volte sono per noi un sacrificio: tante volte alla domenica pomeriggio sono dovuto rimanere a casa per studiare e sicuramente preferivo andar fuori a giocare! 

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