Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

Le fiabe classiche: "La bella addormentata nel bosco".

< La bella addormentata nel bosco

C'erano una volta un re e una regina che desideravano tantissimo un figlio. Dopo una lunga attesa nacque finalmente una bambina, e il re e la regina erano così felici che diedero una splendida festa.

Vennero anche le fate del regno, che si chinarono sulla culla della principessina per offrirle i loro doni: “Avrai bellezza, intelligenza e grazia” disse una. Avrai talento per la danza, il canto, la musica e ...”.
Improvvisamente apparve nel castello una vecchia fata che nessuno aveva pensato di invitare. Offesa a morte per essere stata dimenticata la vecchia fata, la vecchia fata furibonda gridò: “ Il giorno del suo quindicesimo compleanno la principessa si pungerà sul viso con un fuso e morirà”.
Di colpo tutti gli invitati tacquero in preda all'orrore.

Ma non appena la fata cattiva se ne fu andata, si fece avanti una fatina che non aveva ancora offerto il suo dono. Si avvicinò ai sovrani e disse loro:
“La vostra bambina non morirà, ma cadrà in un sonno profondo, e dormirà finché il bacio di un principe non la risveglierà”.

Il re e la regina si consolarono un poco e, nella speranza di evitare la maledizione, bandirono dal regno tutti i fusi.

Passarono gli anni e la principessa volle visitare tutte le stanze del castello e, mentre vagava, capitò in cima a una torre dove incontrò una vecchina.

La vecchina non era mai uscita dalla stanza e, non sapendo che i fusi erano stati banditi, aveva sempre continuato a filare la lana con l'arcolaio e il fuso.

“Com'è bello!” esclamò la fanciulla, che non aveva mai visto niente di simile. “Mi fai provare?” chiese alla vecchina. Ma non appena toccò il fuso si punse un dito e cadde in un sonno profondo.

Allora le fate sfiorarono con la bacchetta magica ogni persona, animale o cosa, purché tutti si addormentassero insieme alla principessa. Subito dopo intorno al castello crebbe una foresta impenetrabile di alberi, rovi e cespugli.

Passarono cento anni. 


Un giorno, un principe che andava a caccia da quelle parti entrò nella foresta per inseguire una lepre e … magia! 



Al suo passaggio i rovi si aprirono mostrando il castello addormentato, di cui ormai nessuno più si ricordava.

Con grande stupore il giovane attraversò cortili, sale e saloni pieni di persone e animali addormentati e finalmente giunse nella torre.
Là si trovò davanti la fanciulla più bella che avesse mai visto. Subito se ne innamorò, si avvicinò al letto e la baciò.
“Sei tu, mio principe?” sussurrò la principessa aprendo gli occhi. In quello stesso momento tutti gli abitanti del castello si svegliarono e iniziò una festa meravigliosa che durò giorni e giorni.

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