Il gatto con gli stivali
Molti
anni fa morì un mugnaio che aveva tre figli. Aognuno di loro lasciò
qualcosa: il più grande ereditò il mulino, il figlio di mezzo un
asinello e il più piccolo un gatto.
Il
maggiore diventò mugnaio, il secondo andò in cerca di fortuna in
groppa all'asino e l'ultimo si buttò in terra a piangere.
“Che
ci faccio con un gatto?” singhiozzava. “Che sarà di me?”.
Il
gatto sentendolo così disperato, si avvicinò e gli disse:
“Non
preoccuparti. Trovami un mantello, un cappello con una bella piuma e
un paio di stivali nuovi. Al resto ci penso io”.
Il
ragazzo si asciugò le lacrime e obbedì.
Il
giorno dopo il gatto si infilò gli stivali e, veloce come il vento,
corse al castello del re per fargli dono di un coniglio.
“Questo
è un regalo del mio padrone, il marchese di Carabas!” disse,
offrendo il dono a sua Maestà.
E
per sette giorni di fila, si presentò ogni sera al re con nuovi
doni: quaglie, lepri, fagiani.
Al
castello tutti erano diventati curiosi.
“Che
uomo generoso, questo marchese di Carabas!” dicevano a corte.
“Vorremmo
tanto conoscere il tuo padrone” disse un giorno la regina al gatto.
“Il
marchese di Carabas sarà onorato di invitarvi al suo castello” le
rispose il gatto.
Ma
appena lo seppe il suo padrone sospirò:
“Ahimè!
Tutti scopriranno che sono povero!”.
“Non
ti preoccupare e fa' come ti dico” disse il gatto. “Domani andrai
al fiume a fare il bagno”.
“Ma
non so nuotare” piagnucolò il ragazzo.
“Non
importa” rispose il gatto “fidati di me!”.
Il
gatto sapeva che il re e la regina sarebbero andati in passeggio in
carrozza vicino al fiume.
Furbo
com'era, appena sentì arrivare i cavalli, buttò il padrone in acqua
e gridò: “Aiuto! Aiuto! Il mio padrone, il marchese di Carabas,
sta affogando!”.
Il
re ordinò ai servi di salvare il generoso marchese. Poi gli diede
splendidi abiti asciutti, disse che lui e la sua sposa non vedevano
l'ora di visitare il suo castello e se ne tornò alla reggia.
Il
finto marchese scoppiò a piangere, pensando che oal rmai l'avrebbero
scoperto, ma il gatto non perse tempo a consolarlo: gli aveva
procurato gli abiti, ma adesso doveva trovargli una casa! In un
baleno corse al castello dell'orco.
“Dimmi
un po', Orco, è vero che i tuoi poteri ti stanno abbandonando disse
astutamente il gatto.
“Si
dice in giro che sai trasformarti in animali enormi, ma non in quelli
piccolini”.
“Stai
a vedere!” rispose l'orco offeso e, in un attimo, diventò un
topolino. Il gatto allora se lo mangiò in un solo boccone. Poi prese
possesso del castello dell'orco, ci portò anche il suo padrone e
invitò a cena il re e la regina.
I
due sovrani accettarono l'invito e arrivarono con la loro bellissima
figlia. Tra la principessa e il mugnaio fu amore a prima vista.
Il
re e la regina organizzarono un meraviglioso ballo per il matrimonio
e da allora, grazie al gatto con gli stivali, tutti vissero per
sempre felici e contenti.
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