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La festa della mamma: racconti, descrizioni, poesie e filastrocche, leggende.

E' sicuramente una delle feste più amate dai bambini e dai loro genitori: un'occasione per comunicare alla mamma tutto il bene che le vogliamo. Nel sito sono numerosi i post che potrebbero essere di spunto per le attività educativo didattiche. Ve li propongo, buona lettura! Eccovi i link relativi:  "La mia mamma": tema con schema di lavoro. Tema: La mia mamma (con relativo schema) "Mi ha fatto mia mamma" poesia di Gianni Rodari "La mamma", poesia di Ada Negri "Nostalgia", poesia da dedicare alla mamma di Antonio Giarola "Bambino", poesia di Alda Merini  Filastrocca a rima baciata: "Cara mamma," di Ercole Bonjean Racconto per la Festa della Mamma: unità didattica per la comprensione e l'interpretazione del testo. Accanto alla mamma racconto di Giovanni Papini - Lettura e comprensione del testo Mamma (la mia mamma) poesia di Francesca Jupe Poesia della mamma Festa della mamma Lettera

Febbraio, poesia di Vincenzo Cardarelli - Analisi, comprensione, ed interpretazione del testo - Aspetti semantici e grammaticali - La metafora nella poesia

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Febbraio Febbraio è sbarazzino. Non ha i riposi del grande inverno, ha le punzecchiature, i dispetti di primavera che nasce. Dalla bora di febbraio requie non aspettare. Questo mese è un ragazzo fastidioso, irritante che mette a soqquadro la casa,  rimuove il sangue, annuncia il folle marzo  periglioso e mutante. Vincenzo Cardarelli Analisi e comprensione del testo Come definisce marzo il poeta? Cosa significa la parola sbarazzino? Perché questo mese gli appare birichino? Quale mese annuncia febbraio? Perché marzo viene definito pericoloso e mutante? Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi presenti nella poesia: Febbraio è sbarazzino . Non ha i riposi del grande inverno, ha le punzecchiature, i dispetti di primavera che nasce. Dalla bora di febbraio requie non aspettare. Questo mese è un ragazzo fastidioso , irritante che mette a soqquadro la casa,  rimuove il sangue, annuncia il folle marzo  periglioso e mutante . Ricerchiamo la metafore presenti nel t

"L'asino che portava del sale", favola di Esopo - Analisi ed interpretazione del testo

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L'asino che portava del sale Mentre stava attraversando un fiume con un carico di sale, un asino scivolò e cadde nell'acqua: il sale si sciolse e l'animale si rialzò più leggero. Tutto contento per l'accaduto, quando un altra volta giunse sulla riva di un fiume con un carico di spugne, pensò che, se fosse caduto ancora, si sarebbe risollevato di nuovo più leggero e scivolò apposta. Ma le spugne s'imbevvero d'acqua e andò a finire che, non potendo più rialzarsi, l'asino affogò. Così anche gli uomini talvolta non si accorgono che occorre sempre ragionare prima di fare le cose. Esopo Analisi ed interpretazione del testo Che cosa attraversò l'asino? Che cosa portava? Perché, dopo essere caduto in acqua, l'asino si sentì più leggero? Come mai l'asino era contento quando uscì dall'acqua? Perché l'asino si gettò nel fiume una seconda volta? Quale caratteristica ha il sale? Quale caratteristica ha la spugna? Perché l

Dicembre - Analisi del testo

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Dicembre Era già dicembre, un inverno gelido con poca neve. Le reti metalliche apparivano coperte d'una brina ghiacciata, i sentieri risuonavano sordi nelle righe di terra indurita e crostosa sotto le scarpe. I conigli in cortile sporgevano coi musi dal riparo delle fascine aspettando un po' di fieno, un po' di crusca, qualche ramo secco da sbucciare in un rapido arruffio di corpi. G. Arpino Analisi del testo Quale mese descrive l'autore? Com'era l'inverno? Come apparivano le reti metalliche? Com'era la terra dei sentieri? Cosa aspettavano i conigli in cortile? Vocabolario arruffio = disordine, scompiglio Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Tutti i post relativi all'inverno Le quattro stagioni di Angiolo Silvio Novaro   Le quattro stagioni: filastrocche a rima baciata e alternata Racconti d'inverno: la leggenda della mammola Il pupazzo di neve: analisi del testo E chi non sa sciare?: filastrocc

Il Natale a scuola: attività educativo didattiche di apprendimento.

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Le festività del Natale offrono molti spunti sia dal punto di vista didattico, sia educativo. Molto spesso si dice che la scuola italiana non è al passo coi tempi.  Bene, ritengo invece che in alcuni casi sia meglio che la scuola  non si uniformi , non diventi lo specchio deformato di una realtà  volta all'immagine  più che  alla   sostanza ,  alla forma  più che  al contenuto . In particolare le festività natalizie sono diventate principalmente un affare commerciale e diventano l'esatto contrario dell'autentico messaggio di pace e d'amore. E' il momento quindi di andare  contro corrente  e ritornare al significato etimologico della parola Natale che significa  nascita , nascita di Gesù, ed esprime valori universali condivisibili dai credenti e dai non credenti: la pace, l'uguaglianza nella diversità, l'amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà, sono valori dell'uomo in quanto tale.  I bambini risponderanno in modo positivo, alle poesie,

"L'uccellino ferito" - Analisi, comprensione, ed interpretazione del testo

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L'uccellino ferito Da ragazzo andavo a caccia dal mattino alla sera. Mi avevano assicurato che se fossi riuscito a mettere un granello di sale sulla coda degli uccelli, li avrei poi catturati facilmente. Una volta trovai in mezzo al viottolo di un bosco un uccelletto che cercava di scappare. Mi avvicinai pian piano, gli gettai sopra un pugno di sale e lo raccolsi. Era tutto coperto di piume verdi. La povera bestiola mi guardava con due occhi spauriti e gemeva. Vidi infatti che, nel suo piccolo petto, era conficcato un grosso spino. Con cura infinita glielo tolsi e piano piano disinfettai la ferita. Subito l'uccellino era diventato allegro, ma io ero indeciso se lasciarlo andare. Da tre anni andavo a caccia tutti i giorni e, poiché non avevo preso mai nulla, mi toccava sentirmi canzonare da quelli di casa. Ecco l'occasione per dimostrare a tutti la mia capacità di cacciatore. Mentre ero così indeciso, lui mi guardava con i suoi occhietti vispi e dolci. Infine, vi

Salviamo l'acqua per chi oggi è bambino - Educazione ambientale: lettura ed interpretazione del testo

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Salviamo l'acqua per chi oggi è bambino Tutti i bambini del mondo conoscono la musica del mare, il canto delle onde, delle schiume, il battito dei frangenti. Chi non conosce il fragore di una burrasca che si rovescia su una spiaggia o il sospiro lievissimo della risacca nei giorni piatti e sereni di calma assoluta? Insomma, sappiamo tutti che le acque del mare, dei fiumi, delle sorgenti dei laghi e delle lagune non sono solo la fonte e il nutrimento di ogni forma di vita, ma sono amiche di tutti noi e compagne inseparabili, elementi essenziali della natura che ci circonda. Per questo tutti, grandi e piccoli, di qualunque Paese e lingua, dobbiamo salvare le acque. E per salvarle è sufficiente un'unica cosa: di tenerle pulite. I governi hanno il dovere di impedire alle industrie e alle città di rovesciare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti ogni giorno nelle acque del mondo. Ma anche ognuno di noi deve essere attento e vigile: se l'acqua non sarà

"Il nibbio" di Leonardo da Vinci - Analisi, comprensione, ed interpretazione del testo

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Il nibbio Un nibbio, che aveva fatto un nido sulla cima di un altissimo faggio, ruotava nel cielo ad ali aperte facendosi portare dal vento. Con la sua vista acutissima egli scorgeva i pesci guizzare a fior d'acqua nello stagno luccicante come uno specchio: ma, anche quel giorno, decise di lasciare a digiuno i suoi figliuoli. Infatti, quando tornò nel nido, i piccoli affamati spalancarono le bocche, ma lui li beccò sulle costole e li fissò con occhi adirati. "Non vi darò nulla nemmeno oggi" disse. "Siete troppo grassi. Dovete sapere che il nibbio sale in alto; se regna in basso, il nibbio scende in basso. Ma se il vento non c'è, il nibbio deve portarsi in alto a forza d'ali, e di lassù, calare lentamente, e poi tornare in alto, con fatica, e poi discendere ancora. Chi è grasso come voi non ce la fa; sicché, anche per oggi, vi terrò a digiuno!". Leonardo Da Vinci Analisi e comprensione del testo Chi sono i personaggi di questa favola? D

Leggere e comprendere il contenuto di una poesia: "Inverno"

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Inverno Nel cielo le nuvole giocano, si rincorrono, si intrecciano, si fondono, si abbracciano diventano due grandi nuvole. L'aria si riga di gocciole. Piove? D'incanto tanti fiocchi dal cielo. Nevica sul bosco, sugli alberi, sulla terra. Piano piano tutto si nasconde e tutto è neve, tanta neve bianca, bianca, bianca. H. Huber Analisi e comprensione del testo Che cosa fanno le nuvole nel cielo? Quante erano le nuvole nel cielo? E poi? Perché? Che cosa formano le gocce nell'aria? Perché? Perché, accanto alla parola piove , l'autore ha scritto il punto di domanda? Dove nevica? Che cosa fa la neve? Come trasforma il paesaggio? Qual è il colore che prevale nella poesia? Perché? Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: L'inverno: tutti i post relativi Il testo poetico Lettura e comprensione del testo Poesie Filastrocche Immagine pixabay

La descrizione di un fenomeno naturale: "Prima del temporale" di Ardengo Soffici - Approfondimenti semantici e grammaticali

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Prima del temporale Immensi cumuli di nuvole bigie, bianche, violette, quasi nere pendono dal cielo come tante spugne inzuppate. Le strade sono scialbe, cineree, squallide; il verde dei campi si fa via via più cupo ... Il cielo, dove poco fa ciondolavano nuvole immense color di cenere, sfilacciate giù come cenci tesi ed all'orizzonte aveva come uno squarcio di chiarezza sulfurea, è ora tutto chiuso, bigio, giallognolo, uniforme, A ogni palpito un lampo violetto o verdastro palpita ... Ardengo Soffici (brano tratto da "Il giornale di bordo) Approfondimenti semantici Ricerca sul vocabolario il significato delle parole che non conosci: Esempi: cineree = grigie, del colore della cenere ciondolavano = penzolavano oscillando cenci = tessuti vecchi e logori, stracci scialbe = di un colore pallido, smorto sulfurea = del colore dello zolfo Approfondimenti grammaticali Collega nel brano gli aggettivi qualificativi con i nomi a cui si riferiscono Prima del

"L'albero" di Luigi Pirandello - Analisi, comprensione, interpretazione del testo - Approfondimenti grammaticali e lessicali

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L'albero Un povero albero, nato in un oscuro cortile, si era levato dritto spinto dal desiderio di vedere il sole e respirare l'aria libera. Aveva avuto tanta paura, ma finalmente c'era arrivato. Le fronde della cima brillavano felici e destavano invidia alle foglie che stavano in basso prive di aria e di sole! In tutte le stagioni, all'ora del tramonto, quell'albero si popolava di una gran quantità di uccelli, e pareva che ogni foglia avesse voce, che tutto l'albero cantasse: dalle finestre delle case i bambini assistevano ai loro giochi assordanti. Ora avviene che il proprietario un bel giorno pensò di alzar la casa di un altro piano. E l'albero, che si era guadagnato la libertà del sole a prezzo di grandi fatiche, piegò avvilito la cima e si piegò sul tronco. - Su! Su! - Gli gridavano i passeri, e spiccavano il volo per incitarlo più da vicino a rizzarsi. - Su! Su! - Ma il vecchio albero non pensava che a morire! Al tramonto si raccoglievano su

Ritorna la primavera - Brano tratto da "Il Gigante Egoista" di Oscar Wilde - Lettura e comprensione del testo - Approfondimenti grammaticali

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Il Gigante Egoista: lettura e comprensione del testo (seconda parte) Una mattina il Gigante se ne stava a letto quando udì una dolce musica. Era una musica che risuonava tanto dolce alle sue orecchie che pensò fossero di musicanti del re che passavano nelle vicinanze. In realtà era solo un piccolo fanello che cantava fuori dalla sua finestra, ma da tanto tempo non udiva un uccellino cantare nel suo giardino, che gli sembrò la più meravigliosa melodia del mondo. La Grandine cessò di danzare sulla sua testa, il Vento del Nord smise di fischiare e un profumo delizioso giunse attraverso la finestra aperta. - Credo che finalmente la primavera sia venuta - disse il gigante; balzò dal letto e guardò fuori. E cosa vide? Una visione meravigliosa. I bambini erano entrati attraverso un'apertura del muro e sedevano sui rami degli alberi. Su ogni albero che il gigante poteva vedere c'era un bambino. Gli alberi, felici di riavere i bambini, s'erano ricoperti di fiori e dolce

I vostri preferiti degli ultimi sette giorni

Festa della mamma - "La mia mamma": tema con schema di lavoro.

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Verifica di analisi grammaticale per la classe quarta della scuola primaria. - Schede stampabili

Esercizi di analisi grammaticale per la classe terza della scuola primaria - Schede stampabili

Festa della mamma: 12 maggio 2013. Testo di tipo descrittivo con schema di lavoro.

Festa della mamma. Lettura, comprensione ed interpretazione del testo.

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Descrivo mia mamma

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Racconto per la Festa della Mamma: unità didattica per la comprensione e l'interpretazione del testo. Scheda stampabile e gratuita.