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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

Carnevale per la strada

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Carnevale per la strada Piovevano coriandoli dal cielo, mentre l'aria si riempiva di suoni e di allegria. Le vetrine dei negozi esponevano costumi belli e costosi, mentre le mani laboriose delle mamme cucivano con cura pezzi di stoffa per creare divertenti sogni a colori, che i bambini avevano fretta d'indossare. L'ultimo giorno di Carnevale le mascherine sfilarono per le strade. Aprivano la marcia un Arlecchino e un Pulcinella che si tenevano per mano, seguivano le damine, qualche fata con il cappello a punta tempestato di stelle, un Puffo e alcuni Ufo-robot venuti dallo spazio. Ultimo era uno strano spilungone, un clown con un cappello a cilindro in testa e un nasone rosso posticcio. M. Mortillaro Link correlati a questo post: Il Carnevale Filastrocca mascherata Racconto di Carnevale Visualizza e stampa Immagine: blogscuolaer

Racconto di Carnevale: "Gli specchi di Pulcinella"

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Gli specchi di Pulcinella Pulcinella, che un po' è stupido un po' è furbo, è al servizio di un padrone molto ricco e molto più stupido di lui. Un giorno il padrone gli ordina di portare, da un salone all'altro della casa due specchi con le cornici dorate. Pulcinella prende i due specchi ma, mentre li porta, gliene sfugge uno dalle mani, cade al suolo e si riduce a pezzi. - Oh! - dice il padrone guardando la sua immagine nei pezzi dello specchio rotto. - Guarda, Pulcinella! Uno specchio è diventato cento specchi! Come hai fatto a compiere questo miracolo? - Come ho fatto? Così! - risponde Pulcinella. E lascia cadere l'altro specchio. da Il bambino e le cose , ed. Giunti Visualizza e stampa Link correlati a questo post: Racconto di Carnevale Filastrocca mascherata Il Carnevale Immagine: penisola

Filastrocca di Carnevale di Gianni Rodari

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Filastrocca di Carnevale Pulcinella aveva un gallo; tutto il giorno vi andava a cavallo, con la briglia e con la sella. Viva il galletto di Pulcinella! Pulcinella aveva un gatto; tutto il giorno saltava da matto, suonando una campanella. Viva il gattino di Pulcinella! Gianni Rodari Visualizza e stampa Link correlati a questo post: Racconto di Carnevale Filastrocca mascherata Il Carnevale Immagine: Maestralinablogspot

Per far Carnevale di Mario Lodi

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Per far Carnevale Basta un cappello vecchio, due baffoni disegnati sul viso coi carboni e una gran pancia fatta col guanciale per divertirsi tanto a Carnevale. I rumori del Carnevale zumpete pa, zumpete pa, il Carnevale eccolo qua. Trombette e cembali tamburi e piatti fanno un baccano che non si sa. Chi suona bene, chi suona male, chi canta forte, chi scende e sale, chi lancia razzi lassù lassù ... E' il finimondo? E' un temporale? Sono i rumori del Carnevale. Mario Lodi Visualizza e stampa Link correlati a questo post: Racconto di Carnevale Filastrocca mascherata Il Carnevale Immagine: ciaomaestra

Filastrocca di Carnevale di Gianni Rodari

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Filastrocca di Carnevale Carnevale in filastrocca,  con la maschera sulla bocca,  con la maschera sugli occhi,  con le toppe sui ginocchi:  sono le toppe d’Arlecchino,  vestito di carta, poverino.  Pulcinella è grosso e bianco,  e Pierrot fa il saltimbanco.  Pantalon dei Bisognosi -  Colombina, - dice, - mi sposi?  Gianduia lecca un cioccolatino  e non ne dà niente a Meneghino,  mentre Gioppino col suo randello  mena botte a Stenterello.  Per fortuna il dottor Balanzone  gli fa una bella medicazione,  poi lo consola: - È carnevale,  e ogni scherzo per oggi vale. Gianni Rodari Link correlati a questo post: Carnevale Filastrocca Mascherata Racconto di Carnevale Visualizza e stampa

Concorso per dirigenti scolastici

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E' prevista per i primi mesi del 2015 la pubblicazione del bando di concorso per dirigenti scolastici; il concorso prevede: Una prova preselettiva con quiz “vertenti sulle materie oggetto del concorso”. Due prove scritte : la prima di ordine generale, la seconda con quesiti su problematiche attinenti la gestione delle istituzioni scolastiche. Una prova orale che – una volta superata – permetterà l’accesso al corso di 4 mesi, con verifiche intermedie e finali. A conclusione i candidati saranno chiamati a svolgere 2 mesi di tirocinio in una scuola affiancati dal Dirigente tutor. Il bando sarà nazionale con posti regionali. Se tutto l’iter andrà a buon fine, senza intoppi, i prossimi dirigenti scolastici potrebbero prendere servizio già a settembre 2016.

Concorso dirigenti scolastici: test d'accesso.

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Sembrano slittare le prove d'accesso per il concorso a Dirigente Scolastico che si presume avverranno non prima di luglio. " Siamo ancora lontani dalla pubblicazione del Decreto che era previsto per fine 2014. Invece, il Decreto Milleproroghe ne ha rinviato i termini al 31 di marzo". Fonte: Orizzonte scuola

Maschere di Carnevale da colorare

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Per le prossime feste di Carnevale è possibile trovare delle maschere da colorare sul sito disegni da colorare gratis. Ve lo consiglio perché ben fatto e facilmente fruibile: Disegni da colorare Immagine: disegnidacolorare Ti potrebbero interessare: Il Carnevale Filastrocca di Carnevale Dettato: "E' Carnevale" Racconto di Carnevale: "Gli specchi di Pulcinella" "Il vestito di Arlecchino" di Gianni Rodari “Racconto di Carnevale” di Piero Bargellini "Filastrocca di Carnevale" di Gianni Rodari Il Carnevale: "Il gioco dei se" di Gianni Rodari - Filastrocca a rima alternata. Filastrocca di Carnevale di Gianni Rodari "Filastrocca di Carnevale" di Gabriele D'Annunzio

Racconti d'inverno: "La leggenda della mammola".

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La leggenda della mammola C'era stato un inverno rigido e triste. La gente era stanca di soffrire il freddo, desiderava la primavera. Ma era soltanto febbraio! Però il Signore voleva consolare gli uomini con una lieta sorpresa. Adunò tutti i fiori del giardino celeste. Domandò: - Chi di voi vuol scendere sulla terra a portarvi un po' dì conforto? E' ancora freddo, ma la vista di un fiore fa bene al cuore.  Tutti i fiori tentennavano le corolle, incerti di poter sfidare i rigori di febbraio.  Andrò io - disse la brava mammola.  E la mammola scese sulla terra mentre ancora durava la stagione invernale. Il Signore per aiutarla la collocò nelle siepi, fra erba appassita e foglie secche, al riparo dal vento.  Si stentava a vederla tanto era nascosta!  Però il suo profumo si spandeva intorno nei campi, il vento lo portava perfino in città. E gli uomini dicevano:  - Sia ringraziato Dio! Profumo di mammole, promessa di sole, di tepore, di primavera vicina.  E. Graziani C

Il pupazzo di neve - Analisi del testo

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Il pupazzo di neve Una luce bianchissima filtra attraverso le fessure delle persiane. In strada le automobili, passando, fanno un rumore diverso dal solito. Andrea si alza di scatto, corre alla finestra e spalanca le persiane. - Nevica, nevica! Luisella alzati! Andiamo ai giardini. Ai giardini Andrea e Luisella fanno un pupazzo di neve bellissimo. - Che peccato lasciarlo qui! - esclama Andrea. - Mi piacerebbe rimanere finché si scioglie – ribatte Luisella. A casa, mentre stanno mangiando, si sente suonare il campanello. Andrea corre e spalanca la porta al … pupazzo di neve! I due bambini, pazzi di gioia, saltellano attorno al loro amico e il pupazzo di neve si mette a giocare con loro agli astronauti. - Vedo le stelle che si avvicinano – grida Andrea. - Io vedo i crateri della luna – esclama Luisella. - Io vedo una bandiera – dice il pupazzo che ha gli occhi appannati dal caldo. Quando ormai è tardi, i due bambini si mettono il pigiama. - Vuoi che ti pr

"E chi non sa sciare?": filastrocca di Gianni Rodari

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E chi non sa sciare? Poveretto chi non sa sciare né pattinare. Di tanta neve che se ne fa? Tutto quel ghiaccio non gli serve a nulla. Di tanta gioia lui non può godere: al massimo si farà una granita in un bicchiere. Gianni Rodari Immagine: radici di zenzero

Un terribile inverno di Guy de Maupassant

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Un terribile inverno Quell'anno, l'inverno fu terribile. Sin dalla fine di novembre, dopo una settimana di brinate, aveva preso a nevicare. In una notte, la pianura rimase sepolta. Le masserie isolate, nelle loro corti quadrate, dietro le file dei grandi alberi brinati, sembravano addormentarsi sotto il cumulo di quel muschio bianco e leggero. Nessun rumore per la campagna immobile: soltanto i corvi, a stormi, descrivevano lunghe strisce nel cielo, cercando inutilmente di che mangiare, piombando tutti insieme sui campi e bazzicando. Nient'altro si udiva che il fruscio vago e continuo di quel pulviscolo che sempre cadeva. Per otto giorni interi continuò a nevicare, poi smise. E, per tre settimane, il cielo fu terso come un cristallo azzurro di giorno, e di notte tutto cosparso di stelle, che parevano cristalli di brina, tanto il vasto spazio si stendeva sullo specchio duro, unito e lucente della neve. Il piano, le siepi, gli olmi ai margini dei campi, tutto sem

Je suis CHARLIE

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La canzone dell'albero vecchio di Pablo Neruda

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La canzone dell'albero vecchio   Ruscello, tu che passi mormorando  con la voce cristallina questa canzone,  tu che passi così, sempre cantando,  dando le tue acque come benedizione, tu che sai di vita, tu che sai  l’allegria ridente dell’ amore.  Che ti dicono gli occhi degli uccelli?  Ti han detto della mia vita e del mio dolore? Pablo Neruda Immagine: ecoblog

Racconto: "Neve in montagna".

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Neve in montagna La neve saliva, e gli uomini scavavano stretti passaggi per uscire e andare da una casa all'altra.  Del resto ogni casa era fornita del necessario, come una nave che sverna nei mari gelati ... Vi fu qualche turbine di vento.  La neve, sollevata, mulinava, ricadeva in stracci leggeri. La foresta gemeva, e si udivano gli scoppi dei rami che, troppo carichi e troppo tormentati, si spezzavano. In quei giorni la furia dell'aria riusciva a svelare tra le nubi larghi specchi di azzurro, e un raggio di sole accendeva fra tanto candore un brillio infinito. Sotto a un cielo di stelle la neve gelava, e nella tarda alba diffondeva riflessi di madreperla.  Poi di nuovo la cenere chiara si adunava da ogni parte, e ancora cadevano fitte le piume bianche. Giuseppe Fanciulli Immagine: trentinobenessere

Fior di neve di Umberto Saba

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Fior di neve Dal cielo tutti gli Angeli videro i campi brulli senza fronde né fiori e lessero nel cuore dei fanciulli che amano le cose bianche. Scossero le ali stanche di volare e allora discese lieve lieve la fiorita neve. Umberto Saba Immagine: garganonews

La neve

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La neve Quando cade la neve tutti i bambini sono felici. Come sono belli i campi, le montagne, i tetti delle case, gli alberi e i cespugli coperti di neve! E com'è bello andare in slitta, sciare, giocare all'aperto con gli amici, sui prati tutti bianchi! Anche le piante sono contente quando cade la neve, perché essa le copre come una grande coperta e impedisce ai venti freddi di farle gelare. Gli animali selvatici invece sono in difficoltà, perché non sanno che cosa mangiare. Il terreno, infatti, è coperto e non si trovano più semi, bacche, erba per nutrirsi. Sulle strade diventa difficile circolare quando nevica. In città i marciapiedi sono scivolosi e la neve è tutta sporca. Se poi gela, le strade diventano pericolosissime, si rischia di cadere a ogni passo. J. Gordon Immagine: libro dei sogni

La magia dell'inverno di Mario Lodi

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La magia dell'inverno Nei giorni d'inverno, quando mi svegliavo, c'erano «fiori» bianchi di gelo, ai vetri delle finestre. Allora la mamma mi avvolgeva in una coperta di lana e mi portava giù, in cucina. E da lì io vedevo la «magia». Sul piano del focolare posava un po' di carta, sopra la carta metteva dei ramoscelli secchi ben ordinati, e su questi qualche pezzo di legno più grosso. Poi prendeva da una scatolina uno stecchino di legno e zac! lo strofinava e nasceva all'improvviso una fiammella. Avvicinava la fiammella alla carta e subito si sprigionava il fuoco. Il fuoco, con le sue fiamme dai colori diversi, era per me un mistero. Osservavo a lungo, sotto il paiolo della polenta, mentre la mamma rimestava la farina, le lunghe fiamme che salivano da ogni parte e parevano vive, con quei colori mai uguali: rosso, violetto, giallo e persino verde e azzurro ... Nelle sere d'inverno, la mamma metteva sul focolare un grosso pezzo di legno c

"La coperta grigia e la coperta bianca": racconto di Mario Lodi

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La coperta grigia   e la coperta bianca L'aria fredda passava tra le cose   e le ricamava. Passava e appendeva palline bianche e trasparenti un po' dappertutto: sui rami, sull'erba. Se l'erba, di notte, invece di   dormire sotto la coperta grigia   del cielo, alzava la testolina e   stava a parlare con le stelle,   l'aria gelida gliela faceva bella:   una lunga carezza gelida e il   mattino l'erba si ritrovava con   barba e baffi bianchi. Un giorno l'aria fredda passò   tra le nuvole e disse : È venuta l'ora di mettere a letto   il mondo, e occorre una grande coperta bianca. Una coperta bianca grande così non c'è - rispose una nuvola. Voi sarete la grande coperta bianca -esclamò   l'aria fredda. Appena le vide radunate come tante   pecore, salì in alto, le sfiorò con la sua carezza incominciò la più bella magia: le goccioline dentro le   nuvole si strinsero fra di loro e diventarono stelline   bianche, milioni di stelline che cominciarono a

Didattica con la LIM

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"La lavagna interattiva multimediale si sta rapidamente diffondendo anche in Italia. Nel corso degli ultimi anni, iniziative ministeriali, regionali e provinciali hanno dotato e stanno dotando numerose scuole, dal Nord al Sud Italia, di questo dispositivo. La sua diffusione è accompagnata da discorsi appassionati che puntano l’accento sulle possibilità di un radicale cambiamento della didattica e, conseguentemente, sul miglioramento dell’offerta formativa che a questo si può associare. Come spesso avviene con le nuove tecnologie è infatti facile, oltreche desiderabile, immaginare un immediato dispiegamento delle potenzialità, trascurando invece gli aspetti pratici e le criticità che necessariamente accompagnano ogni innovazione". Per chi è interessato all'argomento consiglio i seguenti link: Scuole Montespertoli Maestro Roberto Istituto Comprensivo Veronella Zimella Didattica attiva con la LIM Immagine: didattica con la LIM

Composition: "Are audiovisual devices (TV, computer and internet, DVD player, Play Station, games…) really an advantage of our times? Express your opinion".

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Are audiovisual devices (TV, computer and internet, DVD player, Play Station, games…) really an advantage of our times? Express your opinion. STRUCTURE: Beginning: introduce the topic with a question. Central situation: Explain the positive and negative aspects of audiovisual devices Final situation: conclude with your opinion. Are audiovisual devices really an advantage of our times? In our time, we have many audiovisual devices, each with positive and negative aspects: they can be used to relax, but we shouldn’t exaggerate because they can cause illness to various parts of our bodies. Television is an audiovisual device from which we get information, through programs such as news shows and documentaries; it is also a means of entertainment because it plays comedies, films and cartoons. The downside is there are also programs that are not fit for children our age. Television is not indispensible, so in the afternoon we should play in the open air inst

Poesia: "La Befana".

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La Befana Un tempo la Befana veniva col vento di tramontana su una scopa e col saccone mezzo pieno di carbone e lasciava tanti doni solamente ai bimbi buoni. Ma poi lei è andata a scuola e ha imparato una cosa sola: bimbi cattivi non ci sono per niente, non serve il carbone assolutamente! Non serve la scopa per portare il saccone, si viaggia col razzo a propulsione. Ci sono doni per tutti i bambini, anche se non esistono più i camini. Se il mondo è cambiato non fa niente: la buona Befana verrà certamente. M. Scavuzzo Immagine: ospitiwebindire Ti potrebbe interessare: "La Befana e il Befanone", filastrocca di Ercole Bonjean

I vostri preferiti degli ultimi sette giorni

La descrizione del papà

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Festa del papà

Verifica di analisi grammaticale per la classe quarta della scuola primaria. - Schede stampabili

La descrizione del papà

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Tema: "Il mio papà"

Il testo descrittivo: "La faccia di papà".

"Arriva la primavera" - Dettato - Analisi, comprensione, ed interpretazione del testo

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