La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

"I doni", le quattro stagioni in una filastrocca di Angiolo Silvio Novaro

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I doni

Primavera vien danzando
vien danzando alla tua porta
Sai tu dirmi che ti porta?
Ghirlandette di farfalle,
campanelle di vilucchi,
quali azzurre, quali gialli;
e poi rose, a fasci e a mucchi.

E l'estate vien cantando,
vien cantando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Un cestel di bionde pesche
vellutate, appena tocche,
e ciliege lustre e fresche,
ben divise a mazzi e a ciocche.

Vien l'autunno sospirando,
sospirando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Qualche bacca porporina,
nidi vuoti, rame spoglie,
e tre gocciole di brina,
e un pugnel di morte foglie.

E l'inverno vien tremando,
vien tremando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?
Un fastel d'aridi ciocchi,
un fringuello irrigidito;
e poi neve neve a fiocchi
e ghiacciuoli grossi un dito.

La tua mamma vien ridendo.
vien ridendo alla tua porta,
sai tu dirmi che ti porta?
Il suo vivo e rosso cuore,
e lo colloca ai tuoi piedi,
con in mezzo ritto un fiore:
Ma tu dormi e non lo vedi!

Angiolo Silvio Novaro

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Commenti

  1. sono un anziana nonna ma con il cervello funzionante e mi ricordo che ai miei tempi s imparavano poesie meravigliose che ci legavano alla natura agli animali ...oggi sta sparendo questo sentimento verso la natura stravolta da tropps tecnica e dall abuso di computer anche tra i bambini.... alla mia eta dovetti imparare a programmare un computer non a livello tecnico... a usare lo smartfone e tutto cio m intristisce perche sono venuti a mancare i veri rapporti umani e i giochi costruttivi dei bambini che stimolavano la loro fantasia... rimpiango quel periodo e mi consolo leggendo quelle belle poesie che ho raccolto nei miei vecchi libri scolastici. Mi auguro che la societa odierna possa riscoprire le bellezze della natura oggi stravolta dalla siccita... e soprattutto ritrovare il vero rapporto umano basato su incontri personali e non tramite la tecnica. Una nonna molto preoccupata.... foneg dervello

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    1. Gentile lettrice, condivido in pieno quanto lei dice e le sono grato per il commento. Uno dei grossi limiti della tecnologia, di cui sono figli i social quali face book e instagram, solo per citare i più famosi, rendono i rapporti più virtuali che reali. Oggi, nella virtualità dell'essere umano, si legge poco e la poesia in particolare è diventata la Cenerentola della letteratura. Le auguro ogni bene, Ercole

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