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Caro Diario,
ieri, con i miei alunni di classe quinta, insieme alle mie colleghe, ci siamo recati in visita alla scuola media “Giovanni Boine”. I ragazzi attendevano con ansia, mista a curiosità, questo momento perché tra qualche mese lasceranno i maestri per i professori. Ti confido subito che sono tornati nelle loro classi, situate ai piani inferiori dell'edificio che raccoglie i due ordini di scuola, sereni e appagati.
Questa mattina li ho sottoposti ad un tema relativo all'esperienza vissuta a seguito della visita alle scuole medie. Dalla gran parte dei loro scritti si capiva con chiarezza che tutte le ansie della vigilia si erano dissolte e al loro posto prendeva corpo il desiderio di cimentarsi con la nuova realtà al più presto; appare nitido il desiderio di cambiamento nel finale del tema di Tommaso. “E' stata una bellissima esperienza: non vedo l'ora di andare in quella meravigliosa scuola”. È stupefacente il sano egoismo dei bambini uniti alla loro schiettezza. Solo in qualcuno di loro non vi sono certezze, infatti Chiara termina le sue riflessioni linguistiche in controtendenza rispetto ai compagni: “So che oltre al divertimento ci sarà arduo studio...”.
La giornata era stata predisposta dai colleghi nel migliore dei modi: la sala dei noiosissimi collegi docenti era diventata, come per incanto, un piccolo, ma accogliente teatro, dove i ragazzi delle scuole medie, molto ben preparati, si presentavano con canti e musiche che toccavano le corde più recondite dell'anima dei miei alunni che, al termine del saggio musicale, si univano in coro ai futuri compagni di scuola nell'interpretazione dell'intramontabile “Bianco Natale”.
La visita è proseguita con la scoperta dei vari laboratori: di informatica, artigianale, di cucina e di educazione artistica. Gli alunni osservavano, come rapiti, le immagini di sofisticati software, per poi ascoltare ad occhi spalancati le dettagliate spiegazioni dei loro futuri compagni, che ora frequentano la seconda media, in merito al decoupage e alla creazione di elementi decorativi con pasta e sale; infine via a preparare gnocchi e biscotti. Ma le sorprese non erano ancora finite, li attendeva ancora una splendida aula di educazione artistica, adornata la futuristiche e ben realizzate serigrafie utilizzate come scenografia per la recita al teatro Cavour dello scorso anno, intitolata “Andy Warhol”, del gruppo artistico teatrale della scuola, con tanto di vista panoramica sul mare: roba da 4000 € al metro quadro! Dulcis in fundo la gradita visita si è conclusa con un saporito rinfresco a base di pizzette, patatine e panettone.
Caro Diario, lo so, a questo punto, come ogni sera, mi farai la solita domanda: “Ma tu come la pensi?”. Ebbene te lo dirò con le parole di Chiara da me interiorizzate così:
“Ben venga una scuola in cui ci sia posto per il divertimento o per meglio dire per il piacere di fare, ma non sempre i percorsi che ci guidano al sapere sono piacevoli, il più delle volte sarà necessario l'arduo studio”.
Ercole Bonjean ©
Analisi e comprensione del testo
Le domande degli alunni:
- Che cosa significa l'espressione " ... ansia mista a curiosità"?
- Qual è il significato della parola appagati?
- Non capiamo bene il significato della frase "tutte le ansie della vigilia si erano dissolte e al loro posto prendeva corpo il desiderio di cimentarsi con la nuova realtà al più presto".
Risposte:
- Questa espressione significa che oltre all'ansia, all'incertezza di conoscere la futura scuola media, c'era anche la curiosità, il desiderio di conoscere un ambiente nuovo, diverso, dalla scuola elementare.
- Ve lo spiego con un sinonimo: appagati = soddisfatti (dell'esperienza).
- Le ansie, i dubbi e anche le paure che avevate prima di entrare alla scuola media, una volta conosciuto l'ambiente, sono scomparse e, mentre osservavate i laboratori, nasceva in voi il desiderio di andare al più presto alla scuola media.
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Continuità didattica con la scuola media
Il testo narrativo
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