Descrivo me stesso
Introduzione (incipit) –
Presentazione
Non è facile descrivere se stessi, ma
può essere utile per scoprire i propri pregi, i propri difetti, i
punti di debolezza ma anche di forza della nostra personalità, del
nostro carattere.
Il nostro maestro ci ha detto che un
grande filosofo, Socrate, asseriva che è importante conoscersi
“gnosce te ipsum” che significa “conosci te stesso”, e questo
è il primo presupposto del sapere.
Aspetto fisico
Proverò a descrivermi partendo dal mio
aspetto fisico.
Dai miei capelli di colore castano
chiaro spicca un viso paffutello, due occhi azzurri molto vivaci, un
nasetto a patatina, una bocca carnosa e spesso sorridente.
Sono un po' grassottello e non molto
alto per i miei dieci anni, ma in compenso riesco a muovermi con
agilità.
Comportamento – carattere
Sono un bambino molto curioso e mi
piace sempre scoprire cose nuove, amo la scuola, ma anche divertirmi
con i miei coetanei. Cerco di essere generoso con gli altri ed è
forse per questo motivo che ho molti amici e sono benvoluto da tutti.
Una delle mie passioni è giocare a scacchi; ho imparato a scuola e
mi sono appassionato perché mi diverte ragionare e divertirmi nel
contempo. Adoro il nuoto e spesso mi reco in piscina per allenarmi e
mantenermi in forma, anche perché mi piace mangiare, forse un po'
troppo. Sono socievole ma anche permaloso e spesso mi offendo anche
per scherzi banali. Un mio
difetto, tentando di guardarmi dentro e fare autocritica, è che sono
troppo
sicuro
di me stesso, mentre è bene essere umili.
Un
episodio
Mi
ricordo quando vinsi il mio primo trofeo di scacchi: durante la
premiazione mi sentivo pieno di superbia e non la finivo più di
commentare la bellezza delle mie partite. Mio padre, con il volto
sorridente mi abbracciò ma mi ammonì dicendo: “Adesso però
rimani con i piedi per terra e ricorda che è bene che siano gli
altri a riconoscere il tuo valore”.
Conclusione
Concludo
con un ringraziamento ai miei insegnanti che mi hanno compreso, educato ad amare lo studio ed a rispettare le regole che la vita in
comune comporta.
Descrivo
me stesso
Non è facile descrivere se stessi, ma
può essere utile per scoprire i propri pregi, i propri difetti, i
punti di debolezza ma anche di forza della nostra personalità, del
nostro carattere.
Il nostro maestro ci ha detto che un
grande filosofo, Socrate, asseriva che è importante conoscersi
“gnosce te ipsum” che significa “conosci te stesso”, e questo
è il primo presupposto del sapere.
Proverò a descrivermi partendo dal mio
aspetto fisico.
Dai miei capelli di colore castano
chiaro spicca un viso paffutello, due occhi azzurri molto vivaci, un
nasetto a patatina, una bocca carnosa e spesso sorridente.
Sono un po' grassottello e non molto
alto per i miei dieci anni, ma in compenso riesco a muovermi con
agilità.
Sono un bambino molto curioso e mi
piace sempre scoprire cose nuove, amo la scuola, ma anche divertirmi
con i miei coetanei. Cerco di essere generoso con gli altri ed è
forse per questo motivo che ho molti amici e sono benvoluto da tutti.
Una delle mie passioni è giocare a scacchi; ho imparato a scuola e
mi sono appassionato perché mi diverte ragionare e divertirmi nel
contempo. Adoro il nuoto e spesso mi reco in piscina per allenarmi e
mantenermi in forma, anche perché mi piace mangiare, forse un po'
troppo. Sono socievole ma anche permaloso e spesso mi offendo anche
per scherzi banali. Un mio
difetto, tentando di guardarmi dentro e fare autocritica, è che sono
troppo sicuro
di me stesso mentre è bene essere umili.
Mi
ricordo quando vinsi il mio primo trofeo di scacchi: durante la
premiazione mi sentivo pieno di superbia e non la finivo più di
commentare la bellezza delle mie partite. Mio padre, con il volto
sorridente mi abbracciò ma mi ammonì dicendo: “Adesso però
rimani con i piedi per terra e ricorda che è bene che siano gli
altri a riconoscere il tuo valore”.
Concludo
con un ringraziamento ai miei insegnanti che mi hanno compreso,
educato ad amare lo studio ed a rispettare le regole che la vita in
comune comporta.
Paolo, 10 anni
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