Post

La festa della mamma: racconti, descrizioni, poesie e filastrocche, leggende.

E' sicuramente una delle feste più amate dai bambini e dai loro genitori: un'occasione per comunicare alla mamma tutto il bene che le vogliamo. Nel sito sono numerosi i post che potrebbero essere di spunto per le attività educativo didattiche. Ve li propongo, buona lettura! Eccovi i link relativi:  "La mia mamma": tema con schema di lavoro. Tema: La mia mamma (con relativo schema) "Mi ha fatto mia mamma" poesia di Gianni Rodari "La mamma", poesia di Ada Negri "Nostalgia", poesia da dedicare alla mamma di Antonio Giarola "Bambino", poesia di Alda Merini  Filastrocca a rima baciata: "Cara mamma," di Ercole Bonjean Racconto per la Festa della Mamma: unità didattica per la comprensione e l'interpretazione del testo. Accanto alla mamma racconto di Giovanni Papini - Lettura e comprensione del testo Mamma (la mia mamma) poesia di Francesca Jupe Poesia della mamma Festa della mamma Lettera

"Pinocchio" di Carlo Collodi, capitolo XXIX: "Ritorna a casa della Fata, la quale gli promette che il giorno dopo non sarà più un burattino, ma diventerà un ragazzo. Gran colazione di caffè-latte per festeggiare questo grande avvenimento".

Immagine
XXIX Ritorna a casa della Fata, la quale gli promette che il giorno dopo non sarà più un burattino, ma diventerà un ragazzo. Gran colazione di caffè-latte per festeggiare questo grande avvenimento. Mentre il pescatore era proprio sul punto di buttar Pinocchio  nella padella, entrò nella grotta un grosso cane  condotto là dall’odore acutissimo e ghiotto della frittura. – Passa via! – gli gridò il pescatore minacciandolo e tenendo  sempre in mano il burattino infarinato. Ma il povero cane aveva una fame per quattro, e mugolando  e dimenando la coda, pareva che dicesse: «Dammi  un boccon di frittura e ti lascio in pace». – Passa via, ti dico! – gli ripeté il pescatore; e allungò la  gamba per tirargli una pedata. Allora il cane che, quando aveva fame davvero, non era  avvezzo a lasciarsi posar mosche sul naso, si rivoltò ringhioso  al pescatore, mostrandogli le sue terribili zanne. In quel mentre si udì nella grotta una vocina fioca fioca,  che disse: – Salvami, Alidoro!...

"Pinocchio" di Carlo Collodi, capitolo XXX: "Pinocchio, invece di diventare un ragazzo, parte di nascosto col suo amico Lucignolo per il paese dei balocchi".

Immagine
XXX Pinocchio, invece di diventare un ragazzo , parte di nascosto col suo amico Lucignolo per il paese dei balocchi. Com’è naturale, Pinocchio chiese subito alla Fata il permesso di andare in giro per la città a fare gli inviti: e la  Fata gli disse: – Vai pure a invitare i tuoi compagni per la colazione di domani: ma ricordati di tornare a casa prima che faccia  notte. Hai capito? – Fra un’ora prometto di essere bell’e ritornato, – replicò  il burattino. – Bada, Pinocchio! I ragazzi fanno presto a promettere:  ma il più delle volte, fanno tardi a mantenere. – Ma io non sono come gli altri: io, quando dico una cosa, la mantengo. – Vedremo. Caso poi tu disubbidissi, tanto peggio per te. – Perché? – Perché i ragazzi che non danno retta ai consigli di chi  ne sa più di loro, vanno sempre incontro a qualche disgrazia. – E io l’ho provato! – disse Pinocchio. – Ma ora non ci ricasco più! – Vedremo se dici il vero. Senza aggiungere altre parole, il burattino salutò la

Pinocchio di Carlo Collodi, capitolo XXXI: "Dopo cinque mesi di cuccagna, Pinocchio, con sua grande meraviglia, sente spuntarsi un bel paio d'orecchie asinine e diventa un ciuchino, con la coda e tutto".

Immagine
XXXI Dopo cinque mesi di cuccagna, Pinocchio, con sua grande meraviglia, sente spuntarsi un bel paio d'orecchie asinine e diventa un ciuchino, con la coda e tutto . Finalmente il carro arrivò: e arrivò senza fare il più piccolo rumore, perché le sue ruote erano fasciate di stoppa e di cenci. Lo tiravano dodici pariglie di ciuchini, tutti della medesima grandezza, ma di diverso pelame. Alcuni erano bigi, altri bianchi, altri brizzolati a uso pepe e sale, e altri rigati a grandi strisce gialle e turchine. Ma la cosa più singolare era questa: che quelle dodici pariglie,  ossia quei ventiquattro ciuchini, invece di essere ferrati  come tutti le altre bestie da tiro o da soma, avevano ai piedi degli stivali da uomo di vacchetta bianca. E il conduttore del carro?... Figuratevi un omino più largo che lungo, tenero e untuoso come una palla di burro, con un visino di melarosa, una bocchina che rideva sempre e una voce sottile e carezzevole,  come quella d’un gatto ch

I vostri preferiti degli ultimi sette giorni

Verifica di analisi grammaticale per la classe quarta della scuola primaria. - Schede stampabili

La festa della mamma: racconti, descrizioni, poesie e filastrocche, leggende.

Festa della mamma - "La mia mamma": tema con schema di lavoro.

Esercizi di analisi grammaticale per la classe terza della scuola primaria - Schede stampabili

Esercizi di analisi grammaticale per la classe quinta

La gita scolastica: testi con schema per la scuola primaria e media

TITOLI DI TEMI

Verifica di analisi logica per la classe quinta della scuola primaria

Tema: "Il mio cane" - Schema del testo descrittivo, relativo ad un animale, per la scuola primaria e media

Verifiche di fine anno (II quadrimestre) di italiano per tutte le classi della scuola primaria