La caduta del muro di Berlino: poesie di pace per la scuola primaria.
Il 9
novembre 1989 cade il muro di Berlino che riunifica la Germania est con la
Germania ovest e diventa il simbolo della pace nel mondo "senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Le poesie che seguono si rivolgono ai bambini della scuola primaria perché
imparino l'amore per la pace e la solidarietà verso il prossimo.
I bambini giocano
I bambini giocano alla
guerra.
E' raro che giochino
alla pace
perché gli adulti
da sempre fanno la
guerra,
tu fai pum e ridi;
il soldato spara
e un altro uomo
non ride più.
E' la guerra.
C'è un altro gioco
da inventare:
far sorridere il
mondo,
non farlo piangere.
Pace vuol dire
che non a tutti piace
lo stesso gioco,
che i tuoi giocattoli
piacciono anche agli
altri bimbi
che spesso non ne
hanno,
perché ne hai troppi
tu;
che i disegni degli
altri bambini
non sono dei pasticci;
che la tua mamma
non è solo tutta tua;
che tutti i bambini
sono tuoi amici.
E pace è ancora
non avere fame
non avere freddo
non avere paura.
Bertolt Brecht
La pace
Non importa chi tu sia
uomo o donna
vecchio o fanciullo
operaio o contadino
soldato o studente o
commerciante
non importa quale sia
il tuo credo politico
o quello religioso;
se ti chiedono qual è
la cosa
più importante per
l'umanità
rispondi prima
dopo
sempre
la pace!
Li Tien Min
La pelle
Pelle bianca come la
cera
pelle nera come la
sera
pelle arancio come il
sole
pelle gialla come il
limone:
tanti colori come i
fiori.
Di nessuno puoi fare a
meno
per disegnare
l'arcobaleno.
Chi un solo colore
amerà
un cuore grigio sempre
avrà.
Valentina
Vola colomba bianca
Vola colomba bianca,
vola felice nei cieli
celesti.
Dona pace alla Terra,
getta i tuoi semi di
gioia;
apri le porte del
cuore,
ad ogni donna, ad ogni
uomo.
Lascia cadere chicchi
di grano,
e ricopri gli
strumenti di morte:
illumina la vita, il
piacere d'amare.
Sconfiggi l'odio, e
vola, vola colomba,
vola oltre i confini
del cielo,
negli spazi infiniti
del Bene.
Ora il mondo è un
giardino immenso di fiori,
di anime felici che si
incontrano e risorgono:
è veramente Pasqua
dentro di noi.
Ercole Bonjean
Un giorno qualunque
Un povero bussò ad una
porta,
nessuno gli diede risposta.
Un uomo chiese aiuto
ad un amico,
non venne ascoltato.
Una colomba chiese la
pace,
non tornò più al suo
nido.
Un bimbo chiese amore,
ricevette un iphone in
dono.
E' Il 25 dicembre,
Natale,
un giorno qualunque.
Un povero bussò ad una
porta,
venne ascoltato ed
aiutato.
Un uomo chiese aiuto
ad un amico,
trovò risposta ai suoi
perché.
Una colomba chiese la
pace,
il suo desiderio fu
esaudito.
Un bimbo chiese amore,
ricevette un
abbraccio.
E' il 25 dicembre,
Natale,
un giorno qualunque.
Il giorno più bello
Gira la ruota della
vita,
in un allegro
girotondo,
vola vola tutto il
mondo.
Scoppia la pace,
nasce l'amore,
torna il sereno
in ogni cuore.
C'è grano per tutti
in questo giorno,
via ricchezza e
povertà,
ma uguaglianza e
libertà.
E' scomparso il dio
denaro,
al suo posto una
farfalla,
canta, ride, gioca,
balla.
Ercole Bonjean
I due volti della
Pasqua
Quante uova di
cioccolato dai vari colori nei supermercati.
Finte colombe di pace
ripiene di zucchero e mandorle.
Tanto cibo da gustare
per chi ha del denaro, tante tavole vuote.
Un'altra festa che
cerca un perché del suo essere.
Un uomo incontrò un
povero e gli tese una mano.
Un bimbo si strinse
alla mamma e le diede conforto.
Tre donne si recarono
al Calvario della Resurrezione.
E' Pasqua, risuonano
le campane della vita.
Ercole Bonjean
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