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Poesia di Pasqua: "Gesù o Barabba?" di Ercole Bonjean

Il 31 marzo ritorna la Santa Pasqua. Purtroppo anche quest'anno il Male è entrato nelle vite di tutti noi. Mai come quest'anno si sente il bisogno di pace, di amore, di solidarietà. Il Calvario di Gesù e la sua Resurrezione indicano la via da percorrere. Il mio augurio è che  alla fine prevalga il Bene e che si possa ritornare alla normalità della vita di ogni giorno. Che sia per tutti la Santa Pasqua della Resurrezione!!  Gesù o Barabba? “ Sia libero il male”. Acclama la folla, Si lava Pilato, sorride Barabba. Sale la strada, pesa la Croce. Cade. Si rialza. E’ buio; sibila il Vento, urla la Terra, nulla può fare: È silenzio, Tace, Tace. Risorge il Sole. Ritorna la Luce, irradia i volti, riscalda la Pace. Ercole Bonjean  © Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione&q

Didattica scuola primaria: i post più popolari della settimana.

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Di seguito i 10 post che hanno ottenuto il maggior numero di visualizzazioni della settimana (alla data del 17 novembre 2018). Eccovi i link relativi: La leggenda dell'estate di San Martino Testi utili per il riassunto Esercizi di analisi grammaticale per la classe quinta Verifica di analisi grammaticale per la classe quarta Argomenti stagionali: brevi unità didattiche relative all'autunno Analizzare e comprendere un testo poetico: "San Martino" I nomi concreti e i nomi astratti I nomi difettivi, sovrabbondanti, invariabili: spiegazione ed esercizi. Geografia: l'orientamento Le origini della nascita della Terra: il Big Bang Ti potrebbero interessare: Italiano classe prima Italiano classe seconda Italiano classe terza Italiano classe quarta Italiano classe quinta La grammatica Schede di grammatica Analisi grammaticale Spiegazione ed esercizi di grammatica Spiegazione ed esercizi di analisi logica I nomi Gli articoli Gli aggetti

"Buon Natale", poesia di Alda Merini

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Buon Natale A Natale non si fanno cattivi pensieri ma chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. A tutti loro auguro di vivere un Natale in compagnia. Un pensiero lo rivolgo a tutti quelli che soffrono per una malattia. A coloro auguro un Natale di speranza e di letizia. Ma quelli che in questo giorno hanno un posto privilegiato nel mio cuore sono i piccoli mocciosi che vedono il Natale attraverso le confezioni dei regali. Agli adulti auguro di esaudire tutte le loro aspettative. Per i bambini poveri che non vivono nel paese dei balocchi auguro che il Natale porti una famiglia che li adotti per farli uscire dalla loro condizione fatta di miseria e disperazione. A tutti voi auguro un Natale con pochi regali ma con tutti gli ideali realizzati. Alda Merini Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Natale di Giuseppe Ungaretti Tema: E' Natale Fiaba di Natale: "Gli aiutanti di Babbo Natale" - Schema del testo di fantasia Lo zampo

Aspettando il Natale: "Una stella sulla strada di Betlemme", poesia di Boris Pasternak

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Una stella sulla strada di Betlemme Era inverno e soffiava il vento della steppa. Freddo aveva il neonato nella grotta sul pendio del colle. L'alito del bue lo riscaldava. Animali domestici stavano nella grotta. Sulla culla vagava un tiepido vapore. Dalle rupi guardavano assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte. E li accanto, sconosciuta prima d'allora, più modesta di un lucignolo alla finestrella di un capanno, tremava una stella sulla strada di Betlemme. Boris Pasternak Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Natale di Giuseppe Ungaretti Tema: E' Natale Fiaba di Natale: "Gli aiutanti di Babbo Natale" - Schema del testo di fantasia Lo zampognaro di Gianni Rodari "Alla vigilia di Natale" di Bertolt Brecht "Nasce Gesù", filastrocca a rima alternata di Luisa Nason "Sogno di Natale" di Luigi Pirandello Babbo Natale nel mondo Lettera di Babbo Nata

"La mia sera", poesia di Giovanni Pascoli

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La mia sera Il giorno fu pieno di lampi; ma ora verranno le stelle, le tacite stelle. Nei campi c'è un breve gre gre di ranelle. Le tremule foglie dei pioppi trascorre una gioia leggiera. Nel giorno, che lampi! che scoppi! Che pace, la sera! Si devono aprire le stelle nel cielo sì tenero e vivo. Là, presso le allegre ranelle, singhiozza monotono un rivo. Di tutto quel cupo tumulto, di tutta quell'aspra bufera, non resta che un dolce singulto nell'umida sera. E', quella infinita tempesta, finita in un rivo canoro. Dei fulmini fragili restano cirri di porpora e d'oro. O stanco dolore, riposa! La nube nel giorno più nera fu quella che vedo più rosa nell'ultima sera. Che voli di rondini intorno! Che gridi nell'aria serena! La fame del povero giorno prolunga la garrula cena. La parte, sì piccola, i nidi nel giorno non l'ebbero intera. Nè io ... che voli, che gridi, mia limpida sera

"Il tuono", poesia di Giovanni Pascoli

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Il tuono E nella notte nera come il nulla, a un tratto, col fragor d'arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi vanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla. Giovanni Pascoli Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Le poesie Le filastrocche La raccolta dei temi Il testo narrativo Il testo descrittivo Il testo argomentativo Il testo poetico Il testo umoristico Scrittura creativa Ricordo alle colleghe ed ai colleghi che il motore di ricerca di Google, presente in Home page, permette di accedere a tutti i numerosi post pubblicati su tantissimi argomenti. Buona lettura!

"Franti, cacciato via da scuola", tratto dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis

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Franti, cacciato via da scuola 21, sabato Uno solo poteva ridere mentre Derossi diceva dei funerali del Re, e Franti rise. Io detesto costui. È malvagio. Quando viene un padre nella scuola a fare una partaccia al figliuolo, egli ne gode; quando uno piange, egli ride. Trema davanti a Garrone, e picchia il muratorino perché è piccolo; tormenta Crossi perché ha il braccio morto; schernisce Precossi, che tutti rispettano; burla perfino Robetti, quello della seconda, che cammina con le stampelle per aver salvato un bambino. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far male. Ci ha qualcosa che mette ribrezzo su quella fronte bassa, in quegli occhi torbidi, che tien quasi nascosti sotto la visiera del suo berrettino di tela cerata. Non teme nulla, ride in faccia al maestro, ruba quando può, nega con una faccia invetriata, è sempre in lite con qualcheduno, si porta a scuola degli spilloni per punzecchiare i vicini, si strappa i bottoni d

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