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Poesia di Pasqua: "Gesù o Barabba?" di Ercole Bonjean

Il 31 marzo ritorna la Santa Pasqua. Purtroppo anche quest'anno il Male è entrato nelle vite di tutti noi. Mai come quest'anno si sente il bisogno di pace, di amore, di solidarietà. Il Calvario di Gesù e la sua Resurrezione indicano la via da percorrere. Il mio augurio è che  alla fine prevalga il Bene e che si possa ritornare alla normalità della vita di ogni giorno. Che sia per tutti la Santa Pasqua della Resurrezione!!  Gesù o Barabba? “ Sia libero il male”. Acclama la folla, Si lava Pilato, sorride Barabba. Sale la strada, pesa la Croce. Cade. Si rialza. E’ buio; sibila il Vento, urla la Terra, nulla può fare: È silenzio, Tace, Tace. Risorge il Sole. Ritorna la Luce, irradia i volti, riscalda la Pace. Ercole Bonjean  © Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione&q

"Primavera": poesia di Stefano Bordiglioni

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Primavera L'oca postina migratrice è tornata dall'Africa con una splendida notizia: l'altro ieri, portata dal respiro del vento della sera, di colpo è tornata la primavera. Stefano Bordiglioni Link correlati a questo post: La primavera Antologia Racconti e poesie d'Autore Visualizza e stampa con Google Docs

Leggende: "Il pavone" di Leonardo da Vinci

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Il pavone Sperava di ritornare presto, ma i giorni passavano senza che lui si facesse vedere. Gli animali del cortile avevano fame e sete; perfino il gallo non cantava più. Stavano tutti immobili, per non consumare le forze, sotto l'ombra di una pianta. Soltanto il pavone, anche quel giorno, si levò barcollando sulle zampe, aprì a ventaglio la sua grande e variopinta coda, e incominciò a passeggiare avanti e indietro. "Mamma - domandò una magra gallinella alla chioccia - perché il pavone fa la ruota tutti i giorni?". "Perché è vanesio, figlia mia; e l'ambizione è un vizio che scompare solo con la morte". Leonardo da Vinci Tratto da " Favole e leggende " casa editrice Giunti - Junior Link correlati a questo post: Antologia Racconti e poesie d'Autore Visualizza e stampa con Google Docs

Leggende: "La volpe e la gazza" di Leonardo da Vinci

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La volpe e la gazza Una volpe affamata capitò, un giorno, sotto un albero dove s'era posato un branco di gazze rumorose. La volpe, nascosta, incominciò a osservarle, e si accorse che quegli uccelli erano sempre in cerca di cibo e non avevan paura di posarsi e di beccare nemmeno sulle carcasse degli animali. "Proviamo" disse fra sé la volpe. Piano piano, senza farsi sentire, si mise lunga distesa, restando immobile, a bocca aperta, come se fosse morta. Dopo un po' la gazza la vide e subito si buttò giù dall'albero. Si avvicinò alla volpe e, credendola morta, incominciò a beccarle la lingua. Così lasciò la testa nella bocca della volpe come in una tagliola. Leonardo da Vinci Tratto da " Favole e leggende " casa editrice Giunti - Junior Link correlati a questo post: Antologia Racconti e poesie d'Autore Visualizza e stampa con Google Docs

Leggende: "La leonessa" di Leonardo da Vinci

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La leonessa I cacciatori, armati di lance e di acuminati spiedi, si avvicinavano in silenzio. La leonessa, che stava allattando i suoi piccoli, fiutò l'odore e avvertì subito il pericolo. Ma ormai era troppo tardi, i cacciatori erano arrivati da lei pronti a colpirla. Alla vista di quelle armi la leonessa, impaurita, voleva fuggire, ma subito pensò che la sua fuga avrebbe lasciato i suoi figli in mano ai cacciatori. Perciò decisa a difenderli, abbassò lo sguardo per non vedere le punte minacciose di quei ferri che l'atterrivano, e con un balzo disperato piombò in mezzo ai cacciatori mettendoli in fuga. Il suo grande coraggio la salvò. Leonardo da Vinci Tratto fa " Favole e leggende " casa editrice Giunti - Junior Link correlati a questo post: Antologia Racconti e poesie d'Autore Visualizza e stampa con Google Docs

"Gesù" di Giovanni Pascoli

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Gesù E Gesù rivedeva, oltre il Giordano, campagne sotto il mietitor rimorte, il suo giorno non molto era lontano. E stettero le donne in su le porte delle case, dicendo: Ave, Profeta! Egli pensava al giorno di sua morte. Egli si assise, all'ombra d'una mèta di grano, e disse: Se non è chi celi sotterra il seme, non sarà chi mieta. Egli parlava di granai ne' Cieli: e voi, fanciulli, intorno lui correste con nelle teste brune aridi steli. Egli stringeva al seno quelle teste brune; e Cefa parlò: Se così siedi, temo per l'inconsutile tua veste; Egli abbracciava i suoi piccoli eredi: - Il figlio - Giuda bisbigliò veloce - d'un ladro, o Rabbi, t'è costì tra 'piedi: Barabba ha nome il padre suo, che in croce morirà. - Ma il Profeta, alzando gli occhi - No -, mormorò con l'ombra nella voce, e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi. Giovanni Pascoli Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova

"Pasqua" poesia di Ada Negri

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Pasqua E con un ramo di mandorlo in fiore, a le finestre batto e dico: "Aprite! Cristo è risorto e germinan le vite nuove e ritorna con l'april l'amore. Amatevi tra voi pei dolci e belli sogni ch'oggi fioriscono sulla terra,  uomini della penna e della guerra, uomini della vanga e dei martelli. Aprite i cuori. In essi irrompa intera di questo l'eterna giovinezza". Io passo e canto che la vita è bellezza. Passa e canta con me la primavera. Ada Negri Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione" di Giovanni Papini "Pasqua" di Oscar Wilde (in italiano e in inglese) "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione&q

Racconto di Pasqua: "Aria di festa"; tratto da "I Malavoglia" di Giovanni Verga

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Aria di festa Il cortile era spazzato, gli arnesi in bell'ordine lungo il muricciolo e appesi ai pioli, l'orto tutto verde di cavoli e di lattughe, e la camera aperta di sole che sembrava contenta anch'essa, e ogni cosa diceva che la Pasqua si avvicinava. I vecchi si mettevano sull'uscio verso mezzogiorno, e le ragazze cantavano al lavatoio. I carri tornavano a passare nella notte, e la sera si udiva un'altra volta il brusio della gente che chiacchierava nella stradicciuola. Tratto da " I Malavoglia " di Giovanni Verga Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione" di Giovanni Papini "Pasqua" di Oscar Wilde (in italiano e in inglese) "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga &

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