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Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

Mio fratello

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Ringrazio la mamma di Davide, Laura, che ha curato la raccolta di temi regalata ai maestri.

La maestra di inglese

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Gabriele Zaccaria (gennaio 1996) La maestra Miria La maestra Miria insegna inglese solo da quest'anno; essendo l'inglese una lingua molto importante ce la insegna poco per volta così memorizziamo meglio i vari termini. Ha la faccia ovale, gli occhi di color azzurro intenso, il naso leggermente a patatina, un bocca piccola e carnosa, una folta capigliatura di color biondo. La maestra Miria è molto simpatica ma quando s'arrabbia è una furia. E' quasi sempre allegra ma certe volte è arrabbiata perché Marco suggerisce, ma anche se si arrabbia le voglio bene come a tutte le altre maestre. Un giorno la maestra Miria venne a insegnare l'inglese nella nostra classe perché non aveva ancora l'aula e gli armadi. Io volevo un po' rallegrarla impegnandomi e ci riuscii. Presi tre ottimi e i miei compagni altri voti bellissimi, poi quando andò ad insegnare in un'altra classe era più allegra e disse: "Ciao, fioroni del mio giardino". 

La descrizione del papà

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Il mio papà Sento dei passi sulle scale, subito corro a vedere se arriva mio papà perché so che non prende mai l'ascensore. Sono molto contenta perché lui in casa non c’è quasi mai siccome fa il medico. Mio papà è di corporatura normale, ma ha un po’ di p ancia: è per questo che io e la mamma lo prendiamo sempre in giro. E’ di altezza media; il viso è tanto paffuto che certe volte mi ricorda quello di un bambino piccolo. Gli occhi sono di colore marrone scuro molto espressivi e rivelano subito il suo stato d’animo: sono comprensivi e dolci. Il naso è regolare, molto proporzionato rispetto al suo viso e la bocca è piccola con labbra sottili. Porta sempre i capelli cortissimi che sono di colore nero con qualche sfumatura bianca. Mio papà è calmo, è difficile che s’arrabbi e mi sgrida solo quando le combino proprio grosse. E’ molto disponibile perché alla sera anche se è stanco, appena finisce di mangiare, gioca subito con me a scacchi o a carte; quando mi insegna un

Schema per la descrizione della persona

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Si tratta di un libro pubblicato nel 1996 e patrocinato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Imperia. I bambini descrivono le figure a loro più vicine: i genitori, i nonni, il maestro, le maestre. Dai loro temi "traspare un mondo interiore ricco, profondo, che il lettore può subito scorgere. I bambini usano un buon italiano soprattutto se rapportato ai loro otto anni. Questo libro è l'antitesi dei libri delle "perle" in cui gli strafalcioni e gli errori di ortografia sono il piatto forte e, in molti casi, il trionfo del cattivo gusto ...". Tutti i testi descrittivi seguono uno schema ben preciso che i bambini e le bambine hanno ben assimilato; mentre li leggono, ad un pubblico molto attento, strappano qualche sorriso accanto a qualche lacrima. Seguiamo ora l'iter didattico del lavoro svolto in classe dai bambini. Tema Il mio maestro Presentazione del personaggio Mi sembra un clown da quanto è simpatico. Sì sto

Sotto l'albero ...

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"Regalo di Natale" di Ercole Bonjean

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Regalo di Natale “Mamma voglio un grande regalo”. “L’erba voglio non nasce neanche nel giardino del re”. “Vorrei un solo regalo per questo Natale”. “Riceverai tanti regali, non uno solo”. “Sì, ma io desidero un solo regalo”. “Cosa puoi volere di più?”. “Le coccole di Maria a Bambino Gesù!”. Ercole Bonjean © Visualizza e stampa con Google Docs

Poesia di Natale: " A Gesù Bambino" di Umberto Saba

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A Gesù Bambino La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell'universo ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero a al ricco. Gesù fa' che io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa' che il tuo dono s'accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome. Umberto Saba Link correlati a questo argomento: Costruire un testo di tipo narrativo fantastico sul Natale Il Natale: racconti, poesie, filastrocche La stella cometa: analisi ed interpretazione del testo Regalo di Natale: analisi e comprensione del testo Il Natale Racconti, poesie, filastrocche del maestro Ercole Visualizza e stampa con Google Docs

Riflettere sul vero significato del Natale

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Riflettere sul vero significato del Natale Se io fossi Gesù Bambino vorrei che ... Se io fossi Gesù Bambino vorrei tante cose: curare i malati, pregare e dare da mangiare ai poveri. Vorrei poter donare la pace al mondo, dare la bontà a chi non ce l'ha, donare un sorriso a chi è triste, mandare qualcosa a chi non ha niente, ma più di tutto aiutare chi soffre. E' questo che bisogna fare a Natale. Giulia e Simone, classe terza - lavoro a coppie Le festività del Natale offrono molti spunti sia dal punto di vista didattico, sia educativo. Molto spesso si dice che la scuola italiana non sia al passo coi tempi.  Bene, ritengo invece che in alcuni casi sia meglio che la scuola  non si uniformi , non diventi lo specchio deformato di una realtà  volta all'immagine  più che  alla   sostanza ,  alla forma  più che  al contenuto . In particolare le festività natalizie sono diventate principalmente un affare commerciale e diventano l'esatto contrario dell'

Tema: il discorso diretto e il discorso indiretto.

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Grammatica:i nomi primitivi e i nomi derivati

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La gita scolastica: testi con schema per la scuola primaria e media

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Tema: "Il mio cane" - Schema del testo descrittivo, relativo ad un animale, per la scuola primaria e media

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Il verbo avere: possedere, agire, sentire.