Il Natale a scuola: racconti, poesie, filastrocche, temi, leggende, percorsi educativo didattici di apprendimento per l'analisi, la comprensione, l'interpretazione del testo

  Il Natale a scuola Le festività del Natale offrono molti spunti sia dal punto di vista didattico, sia educativo. Molto spesso si dice che la scuola italiana non sia al passo coi tempi. Bene, ritengo invece che in alcuni casi sia meglio che la scuola  non si uniformi , non diventi lo specchio deformato di una realtà  volta all'immagine  più che  alla   sostanza ,  alla forma  più che  al contenuto . In particolare le festività natalizie sono diventate principalmente un affare commerciale e diventano l'esatto contrario dell'autentico messaggio di pace e d'amore. E' il momento quindi di andare  contro corrente  e ritornare al significato etimologico della parola Natale che significa  nascita , nascita di Gesù, ed esprime valori universali condivisibili dai credenti e dai non credenti: la pace, l'uguaglianza nella diversità, l'amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà, sono valori dell'uomo in quanto tale.  I bambini risponderanno in modo positiv

Perché si dice: "Chi trova un amico trova un tesoro"



Chi trova un amico trova un tesoro

In un lontano paese, nascosto tra le montagne, abitava Solitario, un giovane pastore che viveva da solo con il suo gregge di pecore. In compagnia del suo fedelissimo cane pastore le portava al pascolo, le faceva cibare della tenera erbetta e, il duro lavoro, veniva ripagato da del buon latte da cui ricavava il formaggio.

Era una vita solitaria, senza né gioie né dolori. Ogni tanto si recava al paesello per scambiare i propri prodotti con il necessario per poter vivere.

Una notte d'estate, mentre riposava in compagnia del cielo stellato, sentì un grido d'aiuto provenire dalle vicinanze. Scoprì che si trattava di un anziano signore finito in un crepaccio; con una corda lo tirò fuori e lo salvò. L'uomo lo abbracciò con gratitudine e gli disse:

- Da oggi hai trovato un amico, chiedimi quello che desideri ed io te lo donerò, mi hai salvato la vita!

- Non voglio nulla in cambio - disse Solitario – e soprattutto non voglio amici, sto bene così come sono.

Per tutta risposta l'audace vecchietto lo abbracciò nuovamente con forza e con gioia poi, come se non avesse ascoltato nulla, si presentò:

- Che piacere conoscerti ed averti incontrato, mi chiamo Tesoro e sono un amante della montagna e del buon cibo. A proposito, mi offriresti un po' di formaggio?

- Beh, questo non si nega a nessuno – prese del pane e del pecorino e glielo diede.

Mentre osservava il simpatico ometto che si rifocillava provò un insolito piacere, liberatorio.

Giunsero le prime luci dell'alba, Tesoro e Solitario si poterono guardare negli occhi e, senza bisogno di parlare, capirono che era nata un'amicizia, vera, profonda.

Cosa accadde dopo lo lascio alla vostra immaginazione.

Una cosa è certa: “Chi trova un amico, trova un tesoro”.

Ercole Bonjean  ©

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