Poesia di Pasqua: "Gesù o Barabba?" di Ercole Bonjean

Il 31 marzo ritorna la Santa Pasqua. Purtroppo anche quest'anno il Male è entrato nelle vite di tutti noi. Mai come quest'anno si sente il bisogno di pace, di amore, di solidarietà. Il Calvario di Gesù e la sua Resurrezione indicano la via da percorrere. Il mio augurio è che  alla fine prevalga il Bene e che si possa ritornare alla normalità della vita di ogni giorno. Che sia per tutti la Santa Pasqua della Resurrezione!!  Gesù o Barabba? “ Sia libero il male”. Acclama la folla, Si lava Pilato, sorride Barabba. Sale la strada, pesa la Croce. Cade. Si rialza. E’ buio; sibila il Vento, urla la Terra, nulla può fare: È silenzio, Tace, Tace. Risorge il Sole. Ritorna la Luce, irradia i volti, riscalda la Pace. Ercole Bonjean  © Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione&q

Perché si dice: "Aiutati che Dio t'aiuta"

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Aiutati che Dio t’aiuta

Il signor Sfortuna viveva nel continuo rammarico di essere un uomo poco fortunato. Girava per la città e osservava la gente in fermento che affollava gli autobus per recarsi al lavoro. “Beati loro” diceva a sé stesso “io un lavoro non l'ho mai avuto” e per consolarsi si recava al suo solito bar per gustarsi un buon cappuccino e una brioche alla marmellata. “Povera mia moglie, lavora tutto il santo giorno ed io non posso aiutarla, sono troppo triste per poterlo fare”.

Come ogni mattina, nel silenzio della piccola chiesetta del suo quartiere pregava Dio di aiutarlo a trovare un'occupazione, a condurre una vita normale.

Mentre pregava ad alta voce un anziano signore ascoltava in silenzio, si nascose dietro l'altare e da lì con voce altisonante proferì: “Aiutati che Dio t'aiuta!!”.

Il signor Sfortuna si girò intorno e non vide nessuno, era solo, desolatamente solo. Ma chi aveva parlato? Impallidì dallo spavento e cominciò a sudare freddo. Corse a casa e non c'era ancora nessuno: triste ed impaurito uscì di casa senza una meta precisa. Girovagò per ore, ripensando a quanto accaduto, finché non si ritrovò di fronte al solito bar. In bella evidenza comparve ai suoi occhi un cartello: “Cercasi cameriere”.

Senza pensarci un secondo si presentò e chiese di essere assunto; inaspettatamente ottenne il lavoro. Mentre si recava a casa, ripensando a quanto accaduto, si sentì felice come non lo era mai stato. E' proprio vero pensò: “Aiutati che Dio t'aiuta”.

Ercole Bonjean  ©

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Racconti, poesie e filastrocche, del maestro Ercole 


Foto di Pexels da Pixabay


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