Racconti, poesie, filastrocche, del maestro Ercole Bonjean

Com'è bello scrivere! Da quando sono in pensione lo posso fare in ogni momento: di giorno, di notte, ogni occasione è buona. Questa passione nasce da esigenze didattiche per poi sfociare in un mia esigenza personale. Scrivere racconti, poesie, filastrocche, è diventato un momento piacevole della giornata. Dai dati di Google in mio possesso ho scoperto che i miei scritti hanno superato, in questi anni, le cinquecentomila visualizzazioni di pagina a riprova dell'interesse delle lettrici e dei lettori del sito per il mio lavoro. Ho quindi pensato di creare un apposito link con tutti i miei scritti a cui se ne aggiungeranno spero ancora molti altri. Non mi resta che augurarvi buona lettura. Eccovi il link: Racconti, poesie, filastrocche, del maestro Ercole

Un racconto e una poesia scritti da bambini della scuola primaria sul tema dell'immigrazione

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Tema: “Racconto la mia esperienza con i compagni di scuola stranieri”

Fin dai primi anni dell'asilo ho imparato a conoscere bambini provenienti da paesi diversi dal mio.
Andando avanti con gli anni ho avuto la splendida opportunità di potermi confrontare quotidianamente con un sempre maggiore numero di compagni stranieri apprezzando molto spesso i loro caratteri e la loro cultura.
Nella mia famiglia sono sempre cresciuta con una educazione basata sul rispetto e, come dice sempre mio papà, sulla tolleranza.
Posso capire che non è sempre facile, soprattutto per le persome più anziane, capire questo nuovo mondo, questa nuova realtà.
Io devo ammettere di aver avuto qualche problema, qualche bisticcio, qualche parola non sempre gentile con alcuni di questi bimbi, non certo dovuti alla loro provenienza, ma solo, come avviene con tutti gli altri, per stupidi motivi e per piccoli egoismi che purtroppo tutti noi abbiamo.
Sono felice ed orgogliosa di aver conosciuto l'intelligenza di Nik, proveniente dall'Albania, la bontà d'animo di Amal, proveniente dalla Tunisia, la furbizia di Miriam, anch'essa di origine Nord Africana.
In questo momento non vorrei dimenticare altri nomi o altre facce, vorrei solo capire il perché di tante paure, di tanti dubbi che spesso mi capita di sentire nei discorsi delle persone adulte.
Io, con questa piccola ed umile lettera, vorrei dire loro che è bellissimo vivere e imparare conoscenze provenienti da nazioni diverse dalla mia, che è stupendo giocare, danzare ed abbracciare chiunque.
Mi sento realmente fortunata di essere in questi anni, anche per merito della famiglia e della scuola, ho potuto comprendere che è profondamente sbagliato avere timore e sospetto nei confronti dei cittadini extracomunitari ed è invece sicuramente giusto e soprattutto naturale avere rispetto dei diritti, della dignità, delle opinioni di tutti.

Chiara, classe quinta

La pelle

Pelle bianca come la cera
pelle nera come la sera
pelle arancio come il sole
pelle gialla come il limone:
tanti colori come i fiori.
Di nessuno puoi fare a meno
per disegnare l'arcobaleno.
Chi un solo colore amerà
un cuore grigio sempre avrà.

Valentina, classe quinta

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