"I due volti della Pasqua" poesia di Ercole Bonjean

Le terribili tragedie delle guerre in Ucraina e in Palestina, la recente orribile strage a Mosca, fanno riflettere su quanto sia importante vivere in pace e superare ogni tipo di barriera che possa essere d'ostacolo alla libertà d'ogni popolo della Terra. L'arte, la musica, la letteratura, il cinema, il teatro, tutto ciò che è cultura, può aiutare a combattere la la guerra e ogni forma di violenza, a formare cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. La scuola può pertanto fare molto per formare coscienze libere: " la libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare". Quant'è vera questa affermazione di Piero Calamandrei! Ce ne accorgiamo in questi giorni in cui tutte le nostre sicurezze sono messe in forse e "l'aria comincia a mancare". Mi rincuora vedere, in questi giorni di disperazione, quanta solidarietà sia nata in tutto il mondo a favore di chi è stato colpito da un'immane violenza

"Il topo di campagna e il topo di città" di Esopo - Analisi ed interpretazione del testo

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Il topo di campagna e il topo di città

Un topo di campagna che aveva per amico un topo domestico, lo invitò a pranzo. Quello si recò subito da lui nei campi, ma, mentre rosicchiava chicchi d'orzo e di grano, disse:
- Sappi, amico mio, che il tuo tenore di vita è quello di una formica. Visto che io ho mezzi in abbondanza, vieni con me e potrai godere di ogni ben di Dio.
Detto fatto, i due partirono. Il topo domestico prese a mostrare all'altro legumi e grano, datteri, formaggio, miele e frutta, mentre dal canto suo quello di campagna, stupefatto, lo colmava di benedizioni e malediceva la propria sorte. Stavano per dare inizio al banchetto, quando un uomo spalancò all'improvviso la porta e i poveri topi, terrorizzati da quel rumore, corsero a rintanarsi nelle fessure del muro. Vollero poi prendere dei fichi secchi, ma un altro uomo venne a cercare qualcosa che si trovava in quella stanza e ancora una volta i topi, appena lo videro, balzarono a nascondersi in un buco. Allora il topo di campagna, incurante della fame, sospirò e disse all'altro:
- Addio, amico. Tu ti rimpinzi fino alla nausea e passi il tuo tempo a godere allegramente di queste leccornie, ma in mezzo ai pericoli e tra continui timori. Io, poveretto, che rosicchio un po' d'orzo e di grano, vivrò senza paura e senza sospettare di nessuno.
La favola dimostra che vivere in povertà, ma tranquillamente, vale di più che passare l'esistenza tra gli agi, ma nella paura e nell'angoscia.

Esopo

Analisi ed interpretazione del testo

  1. Chi sono i personaggi della storia?
  2. Cosa mangiano per pranzo?
  3. Per quale motivo il topo di città invita il topo di campagna a casa sua?
  4. Quali leccornie trovano i due topi nella casa di città?
  5. Cosa accade quando stanno per iniziare il pranzo?
  6. Perché il topo di campagna ritorna nella sua dimora?
  7. Sei d'accordo con la morale di questa favola? Perché?


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