Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

Progetto Accoglienza

< Nel sito potrete trovare diversi spunti educativo didattici per il "Progetto Accoglienza" per l'anno scolastico 2014/2015. Eccovene solo un esempio tra quelli più visitati dai lettori del sito.



La fine di un'amicizia

Il cane e il gatto una volta erano amici: dormivano insieme, mangiavano in compagnia, giocavano d’amore e d’accordo.
Accadde però che un giorno il gatto si specchiò sulle rive di un laghetto e, molto contento di se stesso, pensò di essere il più bello, il più elegante degli animali.
Da quel giorno guardò il cane con aria di superiorità, si sentiva il re degli animali.
Il cane che non era certo bello (si trattava di un povero bassotto) se la prese a male.
Fu così che i due animali non si poterono più vedere, il cane giocava con i cani, il gatto con il gomitolo della padrona.
Finì per sempre l’amicizia, divennero nemici.

(Ercole Bonjean)








LIVELLO REFERENZIALE
  1. Il cane e il gatto sono sempre stati nemici?
  2. Che cosa accadde?
  3. Quale fu l'atteggiamento del gatto dopo che si sentì il più bello degli animali?
  4. Come reagì il povero bassotto?
  5. Come finisce la storia?
LIVELLO INTERPRETATIVO
  1. Trovi giusto il comportamento del gatto?
  2. Come avresti reagito al posto del cane?
  3. Cosabisogna fare perché un'amicizia non finisca?
LIVELLO REFERENZIALE
  1. No, il cane e il gatto una volta erano amici.
  2. Un giorno accadde che il gatto si specchiò in un laghetto e pensò di essere il più bello degli animali.
  3. Il gatto cominciò a darsi delle arie perché si sentiva superiore.
  4. Il povero bassotto se la prese a male.
  5. La storia finisce con i due animali che diventano nemici, il cane gioca con i cani e il gatto con il gomitolo della padrona.
LIVELLO INTERPRETATIVO
  1. No, non trovo giusto il comportamento del gatto perché è stato presuntuoso e vanitoso.
  2. Io non me la sarei presa a male però non sarei stato più amico del gatto.
  3. Perché un'amicizia non finisca, bisogna non litigare, essere generosi, avere pazienza e volersi bene.


Logos

Lontano dalla Terra migliaia di anni luce, sperduto tra le galassie, si trova il pianeta Logos.
Quello che più sorprende è che noi siamo sempre stati abituati ad immaginare un essere extraterrestre del tutto diverso da noi: brutto, con tre occhi, con un corpo molliccio, talvolta peloso, e chi più ne ha più ne metta.
In realtà gli abitanti di Logos sono in tutto e per  tutto uguali a noi. Vivono solo in una civiltà più avanzata rispetto alla nostra da un punto di vista tecnologico. Non esistono problemi economici, di sopravvivenza per nessuno.
Non vi sono poveri, non vi sono ricchi, tutti uguali.
Vuoi mangiare un pollo con le patatine fritte? Schiacci un pulsante ed eccolo lì bello pronto.
Vuoi viaggiare? Altro che alta velocità! Da casa tua puoi raggiungere in tempi brevissimi qualsiasi parte del pianeta. Ti siedi nella tua astronave personale, scegli il tuo posto preferito, schiacci un pulsante e ... via, in un attimo sei arrivato a destinazione.
A questo punto so già, miei piccoli lettori, che vi sorge un dubbio. A voi questo pianeta piace e vi domanderete, e la scuola? Tutto risolto: in ogni abitazione è disponibile il maestro computer. Questo maestro è docile e servizievole, risponde ad ogni vostra domanda. E’ come un servetto che vi accompagna per tutti gli studi, i quali oltretutto finiscono presto. Che bisogno c’è di studiare? Non stai bene? Ecco pronto il medico computer: ti cura, ti opera, ti assiste. Vuoi un vestito? Nessun problema: per tutti, grandi e piccini, è pronta una bella divisa: comoda, confortevole. Basta schiacciare un pulsante.
E il pianeta com’è? Se i Logosiani sono uguali a noi, anche Logos sarà come la  Terra. Il mare, le montagne, il cielo, i laghetti alpini, sono belli come i nostri? E le foreste? E la savana? Le giraffe, gli orsi, i delfini? Cari bambini mi spiace dovervi deludere: il progresso ha un prezzo. Niente di tutto questo. Non si può volere tutto neanche nel pianeta Logos. Qui tutto è artificiale. Per raggiungere i risultati che vi ho detto si è reso necessario un cambiamento. Tutte le comodità di cui godono i Logosiani sono costituite da milioni di centrali con tanti fili che collegano computer intelligenti che, negli anni, a mano a mano che la società progrediva hanno eliminato ogni forma di vita. Ecco adesso vi ho deluso, ma vi risollevo subito: basta schiacciare un pulsante ed ecco apparire uno schermo gigante, che vi proietta dei cartoni.... e che cartoni!
Tanto sul pianeta Logos si è scoperto da tempo che non fanno male ai bambini.

Ercole Bonjean

“In vacanza sulla Terra” capitolo I










 La scuola di cioccolato

Un giorno il Ministro della Pubblica Istruzione, pensò di cambiare i programmi e l’organizzazione delle scuole  elementari.
Una sera al telegiornale dichiarò:
- Finiamola con questa scuola dove i bambini devono studiare per ore ed ore, eseguire i compiti e non fare mai niente che li renda felici. Da ora in poi  a scuola ci si dovrà divertire. Tutte le aule dovranno essere piene di giochi, e di tanti bei dolci: cioccolata, caramelle e tanta tanta Coca Cola. I maestri e le maestre dovranno organizzare feste e giochi, e numerose gite divertenti. Dovranno essere proiettati film e cartoni animati intelligenti. Facendo così i bambini ameranno la scuola e di conseguenza studieranno di più; è tanto semplice.
La notizia fece il giro del mondo e tutti lodarono la magnifica iniziativa. I bambini erano felici e già si leccavano i baffi. L’unico ad essere un po’ arrabbiato era il Ministro dell’Economia. Tra sé pensava: “Come faremo a pagare tutti quei giochi, tutti quei dolci, povero me”. I più contenti erano invece i pasticcieri,  le industrie di giocattoli e quelle del cinema.
Venne il primo giorno di scuola, il giorno tanto atteso. La scuola era stata ricoperta di cioccolato finissimo e i bimbi vi saltarono sopra in massa.
Tutti i bambini aspettavano felici il suono della prima campanella. Quando giunse il momento fatidico corsero come matti nelle aule. Cominciarono a mangiare caramelle e pizzette e a bere fiumi di Coca Cola. Quando furono sazi saltarono sui giochi, liberi e contenti. Poi i maestri li portarono a vedere i cartoni intelligenti. Finì il primo giorno di scuola e i bambini tornarono a casa sporchi (di cioccolato), ma felici. I giorni trascorsero con grande allegria; i bambini finalmente amavano la scuola. Solo qualche genitore si lamentò:
-Potevano però portare qualche gelato.
Dopo cinque anni il Ministro della Pubblica Istruzione presentò una relazione in Parlamento:
- L’esperimento ha avuto un grande successo, la nostra scuola è la prima nel mondo, le statistiche parlano chiaro.
Qualche anno dopo nei vari telegiornali venivano trasmesse strane notizie: crollavano ponti e dighe, aerei impazziti perdevano la rotta nei cieli , al posto del cuore ad un paziente era stato trapiantato il fegato, un maestro venne arrestato perché insegnava la grammatica.
Una sola buona notizia appariva nella pagina economica dei giornali: l’Italia era diventata la prima nazione del mondo per la produzione della cioccolata.

(Ercole Bonjean)









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