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Caro Diario, ti parlo di ...
Caro Diario,
ti confesso che sono emozionata e un po' triste: sto per lasciare la scuola elementare della scuola primaria dopo cinque anni trascorsi anche troppo in fretta. Immagini vivissime affollano la mia mente e ricordo come se fosse ieri, il mio primo giorno di scuola ...
Mi rivedo piccola e paffutella salire lo scalone dell'edificio, il mio passo era incerto e il mio cuore batteva forte. Quando entrai in classe non potei trattenere la meraviglia: non ti posso descrivere, caro Diario, le emozioni provate quel giorno.
Conobbi subito i miei maestri, ma non osai dire loro nemmeno una parola: mi guardavo intorno timida e impacciata e, in quelle interminabili ore desiderai mille volte di essere a casa. Per fortuna i giorni trascorsero veloci, iniziai ad apprezzare i miei maestri, feci amicizia con molti compagni e ritornai ad essere la bambina giocherellona e allegra di sempre. Imparai velocemente a leggere e a scrivere, questa grande conquista mi diede gioia e sicurezza. Ricordo che quando il maestro mi chiamava alla lavagna e io sapevo leggere in modo espressivo e veloce vedevo i suoi occhi brillare di gioia e sentivo nel mio cuore una felicità indescrivibile. Presto, durante l'intervallo, iniziai a divertirmi molto con i miei compagni e ogni giorno di più mi accorgevo che la scuola era davvero bella! Tutte le attività mi interessavano e mi entusiasmavano, in particolare le letture del maestro Ercole che ascoltavo a bocca aperta.
In questi momenti fuggivo con la fantasia e mi ritrovavo a vivere nel castello di Canterville a sorridere delle disavventure di un povero fantasma o nella scuola della signora Sforza, a soffrire con Prisca che subiva le sgridate ingiuste di una maestra cattiva e insensibile, oppure sulla spiaggia a inventare favolosi giochi con Cora e le amiche Giganti. Che bei momenti ...
In seguito affrontai cose molto più difficili: lo studio del corpo umano, problemi e operazioni rompicapo, analisi logica e grammaticale e la storia medievale. Non dimentico certo le avvincenti partite a scacchi, il giorno della gita e quello della recita.
Devo dirti che in questi cinque anni ho imparato qualche cosa: ogni giorno ho vissuto esperienze che mi hanno aiutato a crescere. A settembre molte cose cambieranno: nuovi amici, nuovo ambiente, nuovi insegnanti. Certo mi abituerò, ma ti assicuro che tra questi banchi rimarranno per sempre i ricordi di una bimba felice.
Ora ti lascio, caro Diario, e ti confesso che sono un po' commossa. Sento la tua voce segreta che mi dice:"Non piangere, vedrai la nuova scuola sarà una bella sorpresa." "Grazie amico mio per tutte le volte che hai saputo aiutarmi, divertirmi e consolarmi".
Ludovica, classe quinta
Post scriptum
I libri, letti in classe, a cui si riferisce Ludovica in questo bellissimo tema, sono: "Ascolta il mio cuore" di Bianca Pitzorno, "Il fantasma di Canterville" di Oscar Wilde. In prima elementare ho letto "Cipì" di Mario Lodi, in seconda "Il Gigante egoista" e il "Bimbo stella" di Oscar Wilde, "Il naso della regina" di King DicK Smith.
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