Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

"Il maestro sembra un clown" di Ercole Bonjean - Schema di lavoro utile per la descrizione della persona.

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Si tratta di un libro pubblicato nel 1996 e patrocinato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Imperia.
I bambini descrivono le figure a loro più vicine: i genitori, i nonni, il maestro, le maestre. Dai loro temi "traspare un mondo interiore ricco, profondo, che il lettore può subito scorgere. I bambini usano un buon italiano soprattutto se rapportato ai loro otto anni. Questo libro è l'antitesi dei libri delle "perle" in cui gli strafalcioni e gli errori di ortografia sono il piatto forte e, in molti casi, il trionfo del cattivo gusto ...".


Tutti i testi descrittivi seguono uno schema ben preciso che i bambini e le bambine hanno ben assimilato; mentre li leggono, ad un pubblico molto attento, strappano qualche sorriso accanto a qualche lacrima.
Seguiamo ora l'iter didattico del lavoro svolto in classe dai bambini.



Tema
Il mio maestro

Presentazione del personaggio

Mi sembra un clown da quanto è simpatico. Sì sto parlando del mio maestro Ercole Bonjean.

Aspetto fisico, corporatura, viso

Il mio maestro ha una corporatura robusta; ha i capelli grigi e bianchi, due occhi grigio azzurri molto brillanti, pieni di gioia, il naso aquilino ma molto buffo, la bocca abbastanza stretta e non molto carnosa, ma spesso sorridente, il tutto contenuto in un viso paffuto.

Carattere e comportamento

Il mio maestro ha un carattere e un comportamento proprio da insegnante. Ercole nei nostri confronti è molto, ma molto generoso, vivace, allegro; qualche volta quando disubbidiamo è molto severo, ma anche tranquillo. Ercole si muove abbastanza bene nell'ambiente in cui si trova e in qualsiasi occasione. Il maestro mi ispira molta simpatia e allegria.

Un breve episodio

All'inizio dell'anno, in seconda, il maestro cominciò a spiegare i pianeti: Marte, Mercurio, Giove, Venere, Saturno e ci disse che corrispondevano a martedì, mercoledì. giovedì, venerdì e sabato.

Conclusione

In poche parole il mio maestro è fantastico!

(Silvia, classe terza)

Tema
Il mio papà

Presentazione del personaggio

Sento dei passi sulle scale, subito corro a vedere se arriva mio papà
perché so che non prende mai l'ascensore.
Sono molto contenta perché lui in casa non c’è quasi mai siccome fa il medico.

Aspetto fisico

Mio papà è di corporatura normale, ma ha un po’ di pancia: è per questo che io e la mamma lo prendiamo sempre in giro. E’ di altezza media; il viso è tanto paffuto che certe volte mi ricorda quello di un bambino piccolo. Gli occhi sono di colore marrone scuro molto espressivi e rivelano subito il suo stato d’animo: sono comprensivi e dolci. Il naso è regolare, molto proporzionato rispetto al suo viso e la bocca è piccola con labbra sottili. Porta sempre i capelli cortissimi che sono di colore nero con qualche sfumatura bianca.

Carattere e comportamento

Mio papà è calmo, è difficile che s’arrabbi e mi sgrida solo quando le combino proprio grosse. E’ molto disponibile perché alla sera anche se è stanco, appena finisce di mangiare, gioca subito con me a scacchi o a carte; quando mi insegna uno sport o un gioco è molto paziente perché mi spiega le cose con chiarezza e se non le capisco me le ripete.

Un breve episodio

Io e mio papà stiamo tanto bene insieme, mentre siamo intenti nel gioco si sente “ Drin, drin”; è il telefono che squilla. Io spero sempre che sia un mio amico o un’amica di mia mamma, ma con grande dispiacere scopro tutte le volte che è un paziente di mio papà: dobbiamo interrompere il gioco e purtroppo anche metterlo via perché papà deve uscire. Io delusa torno in camera mia o in cucina con mia mamma.

Conclusione

Insomma, vorrei che mio papà avesse più tempo per stare con me, anche se capisco che il suo lavoro è indispensabile per la vita di tutti.

(Marta, classe terza)

La maestra Tilde

Presentazione del personaggio

La mia maestra si chiama Tilde, ci insegna tante cose della geografia, belle e interessanti.

Aspetto fisico

E’ di statura media e di corporatura un po’ robusta. I suoi capelli sono di colore argento scuro, sotto la sua lunga frangetta si muovono due begli occhi rotondi di color nocciola un po’ coperti dagli occhiali. Il suo naso è un po’ lungo abbellito da tante lentiggini. La bocca è spesso arrabbiata ma quando sorride spicca sempre un bel dentino d’oro.

Carattere, comportamento

E’ molto simpatica, ma certe volte se la facciamo arrabbiare ci fa saltare l’intervallo. Il suo unico difetto è che quando s’arrabbia tanto le esce perfino il fumo dalle orecchie come un toro inferocito.

Un breve episodio

Un giorno la maestra Tilde stava dettando, ad un tratto pronunciò il nome della città di Troia. Giovanni scoppiò in una sonora risata perché la maestra aveva pronunciato la parola Troia. La nostra classe capì che Troia era anche una brutta parolaccia. La maestra Tilde ci disse di sfogarci, di farci una bella risata ma poi di finirla.




Conclusione

La maestra dimostrò di essere proprio intelligente e comprensiva.

(Pietro, classe terza)

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