Racconti, poesie, filastrocche, del maestro Ercole Bonjean

Com'è bello scrivere! Da quando sono in pensione lo posso fare in ogni momento: di giorno, di notte, ogni occasione è buona. Questa passione nasce da esigenze didattiche per poi sfociare in un mia esigenza personale. Scrivere racconti, poesie, filastrocche, è diventato un momento piacevole della giornata. Dai dati di Google in mio possesso ho scoperto che i miei scritti hanno superato, in questi anni, le cinquecentomila visualizzazioni di pagina a riprova dell'interesse delle lettrici e dei lettori del sito per il mio lavoro. Ho quindi pensato di creare un apposito link con tutti i miei scritti a cui se ne aggiungeranno spero ancora molti altri. Non mi resta che augurarvi buona lettura. Eccovi il link: Racconti, poesie, filastrocche, del maestro Ercole

La descrizione della persona: "Il mio maestro"

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Tema
Il mio maestro

Quant'è simpatico! Sì, sto parlando del mio maestro Ercole Bonjean.
Il maestro è di media statura, di corporatura robusta, con il viso paffuto; le mani sono abbastanza grassottelle, le labbra sottili e la bocca molto piccola. I suoi occhi sono chiari, di un colore non ben definibile, che dietro le lenti degli occhiali ispirano tanta tanta simpatia e serenità. Il naso è aquilino e i capelli sono di un colore biondo cenere, in qualche punto brizzolati. Il maestro indossa di solito pantaloni di velluto e maglioni  con la scollatura a "V". 
In questo periodo siccome la temperatura è aumentata, porta un paio di jeans blu e una maglia più estiva a rombi multicolori, con sotto una camicia classica a quadretti blu e bianchi.
Il mio maestro ama scherzare con noi alunni; quando bisogna lavorare però è abbastanza severo. Egli è un maestro che ci tiene a farci andare alle medie preparati. Il maestro ci fa divertire e, secondo me, fa diventare le lezioni che potrebbero sembrare più noiose, piacevoli. Il maestro Ercole quando sgrida spiega anche il perché delle cose e ci dice che lo fa per il nostro bene.
Una volta arrivò a scuola con i capelli spettinati: aveva quasi una "cresta". Noi scoppiammo in una risata fortissima. Il maestro se ne accorse e per farci divertire fece finta di niente. Giovedì scorso dovevamo disputare l'ultimo turno del torneo scolastico, che durava da circa un anno. Dovete sapere che il maestro ci insegna anche a giocare a scacchi. Mentre eravamo tutti seduti davanti alle scacchiere, la tensione era forte!
Il maestro stava sempre nell'aula con noi, osservava le partite, scattava foto. Una di esse dove ci sono io in primo piano è finita sul giornale. Il maestro standoci vicino ci ha dato la forza e la volontà per restare calmi.
Adesso che manca circa un mese alla fine delle elementari, mi sono resa conto che è stata proprio una fortuna conoscere il maestro Ercole: oltre ad averci insegnato la grammatica e l'analisi logica ci ha fatto amare la scuola rendendola piacevole e divertente. Insomma, io penso che un maestro così sia desiderato dalla maggior parte degli alunni.

Cara Marta, ti sono grato, ancora una volta, per questo bel tema.

OTTIMO

(Marta, classe quinta, 1998)

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