"I due volti della Pasqua" poesia di Ercole Bonjean

Le terribili tragedie delle guerre in Ucraina e in Palestina, la recente orribile strage a Mosca, fanno riflettere su quanto sia importante vivere in pace e superare ogni tipo di barriera che possa essere d'ostacolo alla libertà d'ogni popolo della Terra. L'arte, la musica, la letteratura, il cinema, il teatro, tutto ciò che è cultura, può aiutare a combattere la la guerra e ogni forma di violenza, a formare cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. La scuola può pertanto fare molto per formare coscienze libere: " la libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare". Quant'è vera questa affermazione di Piero Calamandrei! Ce ne accorgiamo in questi giorni in cui tutte le nostre sicurezze sono messe in forse e "l'aria comincia a mancare". Mi rincuora vedere, in questi giorni di disperazione, quanta solidarietà sia nata in tutto il mondo a favore di chi è stato colpito da un'immane violenza

Dottor Asino: l'importanza delle regole ortografiche nell'era tecnologica.

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E' oramai un tabù, una cosa vergognosa della didattica. Non comparirà mai la parola dettato nel POF o nei progetti DOC della scuola italiana. Non è neanche da porre in discussione il sostantivo dettato in compagnia dell'aggettivo ortografico. Roba obsoleta, siamo nell'era tecnologica, nella new and poor economy. E poi c'è il correttore ortografico che risolve tutto. Meglio un progettino sull'educazione alimentare. In fondo cosa ci può essere di peggio di una società di obesi? Io continuo a far scrivere dettati. Non è dettato quando si detta il compito sul diario? Non è dettato quando detto appunti di storia di scienze o di matematica? C'è qualcosa di male ad esprimersi in un italiano o in un inglese corretto a proposito di poor but new economy? E' un vantaggio o uno svantaggio? Una risposta in questo senso la troviamo in prima pagina del quotidiano “La Stampa”, nella popolare rubrica Buongiorno, a proposito di candidati laureati bocciati in massa ai concorsi negli enti pubblici.


Non si può non essere d'accordo in toto con le riflessioni come sempre di buon senso ed espresse con quella sottile punta d'ironia che caratterizzano l'apprezzata rubrica "Buongiorno" del giornalista Massimo Gramellini. Concordo in particolare su un punto specifico dell'articolo quando si afferma che il periodo migliore per imparare a scrivere in un italiano corretto è proprio in seconda elementare. Se questo non avviene sarà poi tutto più difficile in seguito; l'eventuale laurea potrebbe non avere un corrispondente nell'ambito del lavoro, e diventare solo un arredo dei ricordi da appendere alla parete. Le fondamenta su cui costruire l'edificio del sapere nascono nei primi anni di scuola; chi le avrà più salde potrà accedere con migliori risultati ai codici linguistici indispensabili, ad esempio, alla conoscenza ed all'uso delle nuove tecnologie; imparerà con maggiore facilità la lingua inglese, oggi sempre più importante nel mondo del lavoro. La penna rimarrà posata sul tavolino accanto al computer pronta per l'uso.

Ercole Bonjean

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