Il Natale a scuola: racconti, poesie, filastrocche, temi, leggende, percorsi educativo didattici di apprendimento per l'analisi, la comprensione, l'interpretazione del testo

  Il Natale a scuola Le festività del Natale offrono molti spunti sia dal punto di vista didattico, sia educativo. Molto spesso si dice che la scuola italiana non sia al passo coi tempi. Bene, ritengo invece che in alcuni casi sia meglio che la scuola  non si uniformi , non diventi lo specchio deformato di una realtà  volta all'immagine  più che  alla   sostanza ,  alla forma  più che  al contenuto . In particolare le festività natalizie sono diventate principalmente un affare commerciale e diventano l'esatto contrario dell'autentico messaggio di pace e d'amore. E' il momento quindi di andare  contro corrente  e ritornare al significato etimologico della parola Natale che significa  nascita , nascita di Gesù, ed esprime valori universali condivisibili dai credenti e dai non credenti: la pace, l'uguaglianza nella diversità, l'amore per se stessi e per gli altri, la solidarietà, sono valori dell'uomo in quanto tale.  I bambini risponderanno in modo positiv

Il punto e la virgola.

Il punto


E’, in definitiva, il più semplice tra i segni d’interpunzione. Ha una funzione precisa: chiude un periodo compiuto in ogni sua parte, e tutto ciò che viene dopo esprime un nuovo pensiero, un nuovo ragionamento.


La virgola

La virgola è una pausa breve il cui uso nelle diverse situazioni linguistiche è una mera questione di gusti; definisce lo stile di chi scrive. Per sua natura non genera un vero e proprio stacco nel periodo, ma ne evidenzia i vari passaggi, senza modificarne il significato. Tutte le virgole presenti nella frase precedente potevano essere inserite o meno senza commettere nessun errore (passaggi,senza) passibile di bocciatura ad un esame o ad un concorso come recentemente accaduto per gli strafalcioni d’ortografia (sembra incredibile quanto appreso dagli organi d’informazione!). Vi sono tuttavia alcuni casi in cui la virgola è obbligatoria.
a) Prima e dopo le esortazioni (vocativo) “Prego, si accomodi, arrivo subito”; “Aspettami, vengo immediatamente”.
b) Per separare gli incisi in una frase. Si riconoscono facilmente perché non mutano in alcun modo l’essenza della proposizione principale, ma aggiungono informazioni che potrebbero,tuttavia, anche non esserci: “Nettuno, dio del mare, rese difficile la navigazione di Ulisse”, “Socrate, famoso filosofo greco, fu processato ingiustamente”.
c) In alcuni casi la virgola, se posta in punti diversi della stessa proposizione, modifica il significato della frase:
“E’ morto il Re, prega per la sua anima!” “E’ morto, il Re prega per la sua anima!”. E’ proprio il caso di dire che una piccola virgola può, talvolta, cambiarti la vita…

Ercole Bonjean  
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