Scoprire l'importanza della concordanza tra soggetto e predicato.
L'illustrazione ci suggerisce la frase:
- I bambini giocano con la palla.
L'enunciato minimo è > I bambini giocano.
Il predicato giocano indica che l'azione del giocare viene compiuta da più di una persona sola predica, cioè, di un soggetto di numero plurale.
Infatti i bambini del disegno sono due, rappresentano un soggetto di numero plurale.
In sintesi
Il soggetto ed il predicato, soggetti base della frase, devono sempre concordare nel genere e numero.
Attività
Ricerca gli enunciati minimi (EM) e stabilisci se sono di numero singolare o plurale.
- Stefano scherza volentieri.
- Giorgia passeggia per il viale.
- Agnese e Sara hanno sistemato i banchi.
- Cristiano disegna con Francesca.
Ricerchiamo l'enunciato minimo:
- Stefano scherza > singolare
- Giorgia passeggia > singolare
- Agnese e Sara hanno sistemato > plurale
- Cristiano e Francesca disegnano > plurale
Trasforma al plurale i seguenti enunciati minimi:
- Il passero cinguetta.
- La penna è caduta.
- La goccia cade.
- La rondine sfreccia.
Trasformo le frasi al plurale:
- I passeri cinguettano.
- Le penne sono cadute.
- Le gocce cadono.
- Le rondini sfrecciano.
Analizziamo ora la frase:
La frase minima ha significato chiaro, logico, corretto. E'una frase perché il predicato lega bene con il soggetto.
Sostituendo il soggetto il papà con il soggetto il muro abbiamo:
E' una comunicazione divertente, ma che non si verifica nella realtà. Qualcosa non va. La frase risulta corretta nella forma, ma non nel significato: non è logica.
Analizziamo meglio la situazione:
- C'è un predicato e c'è un soggetto, non ci sono errori grammaticali, eppure la frase non funziona.
- L'elemento di disaccordo è nel significato.
Il predicato, infatti, non ha alcuna relazione di significato con il soggetto.
La comunicazione è chiara, corretta, ma non è logica: è una non frase.
Ancora:
- Tanti bambini è entrato in classe.
L'EM è formato da: tanti bambini > soggetto, è entrato > predicato.
Ci si accorge subito che non c'è accordo nella frase perché il predicato è di numero singolare, il soggetto è di numero plurale.
Nell'enunciato minimo c'è disaccordo grammaticale. Anche in questa situazione si ha una non frase perché la comunicazione è scorretta.
- Tanti bambini sono entrati in classe.
Ora c'è accordo grammaticale tra soggetto e predicato: la frase è corretta.
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Obiettivo precedente
Anche nella frase:
- La mia bello mamma mi accompagna a casa.
C'è una parola che crea disaccordo grammaticale. E' l'aggettivo bello. Infatti la desinenza o dà un'informazione sul genere: indica cioè una qualità di genere maschile che non concorda, però, con il nome a cui si riferisce: mamma.
Pertanto, la frase risulta inaccettabile perché l'aggettivo deve sempre concordare con il nome a cui si riferisce. Anche questo è un caso di non frase.
Ecco un'ultima frase:
- Suona la bene chitarra Giulia.
La frase non è chiara, proviamo a darle ordine ricercando l'enunciato minimo. Si avrà:
- predicato > suona > chi suona? Giulia
- soggetto > Giulia
L'enunciato minimo è: Giulia suona. L'EM è chiaro, logico, corretto.
E, di seguito, sistemando le altre parole si avrà:
- bene > risponde alla domanda > come? complemento indiretto. La chitarra > risponde alla domanda > che cosa? > complemento oggetto.
Ora possiamo costruire la frase:
- Giulia suona bene la chitarra.
La frase funziona perché le parole sono in ordine.
La frase di partenza presente un disaccordo d'ordine quindi è una non frase perché le parole sono in disordine.
In sintesi
Una serie di parole si può definire frase solo quando:
- Esiste un ordine tra le parole stesse.
- Il verbo mette in relazione logica gli elementi, il verbo si accorda con il soggetto nel numero.
- Tutti gli elementi sono corretti dal punto di vista grammaticale.
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