Educare alla pace, alla libertà, all'uguaglianza: racconti, poesie, filastrocche, leggende, testi di vario genere.
Compito della scuola è quello di educare ai valori fondamentali della persona: la pace, la libertà, l'uguaglianza tra i popoli. Sono questi obiettivi irrinunciabili a cui la società tutta deve dare il proprio contributo. Le bambine e i bambini si rivelano molto sensibili a questi argomenti che incidono sulla sfera motivazionale, fanno da leva alla volontà, e offrono spunti straordinariamente coinvolgenti, trasversali a tutte le materie oggetto di studio. Nel sito sono numerose le attività educativo didattiche che affrontano questi argomenti. Ve li propongo quale spunto per le lezioni: Giornata della pace della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse (4 ottobre) Scuola e immigrazione: poesie, filastrocche, temi. Festa della Repubblica, 2 giugno Come mai gli uomini muoiono in guerra? Tema: Racconto la mia esperienza con i compagni di scuola stranieri Breve unità didattica sul Natale: "Se io fossi Gesù Bambino vorr
Caro Ercole,
RispondiEliminapubblicando questo tema mi hai fatto ricordare quel tempo, ormai non più vicinissimo, in cui ho vissuto una delle più belle e importanti esperienze della mia vita: fare la maestra!
L'esperienza è stata breve, troppo, appena sei mesi, poi è arrivato un altro lavoro...i figli, ma l'atmosfera e direi la "magia" di quanto vissuto in quelle due classi di terza elementare, resteranno un ricordo indelebile nel tempo, come l'abbraccio finale che tutti quei bimbetti mi regalarono all'uscita della scuola dopo il mio ultimo giorno di lavoro in quelle classi....
Spesso mi sono ritrovata a dire, ricordando quel periodo, che fare l'insegnante è un "lavoro" faticoso, in cui devi dare tanto, però quello che ricevi da queste piccole persone che si affacciano alla vita è incredibile!!
C'è solo un requisito, ma essenziale, per vivere tutto ciò: la passione per questa professione, come quella che traspare in tutto quello che tu stai realizzando!
Grazie....adesso anche da mamma, Rosy.
Nel mio lavoro ci sono molte rose, ma anche molte spine. Per quel che riguarda la cosa che più conta e per la quale sono pagato, male, ma pagato, i bambini,sono d’accordo con te. Tuttavia ci sono parecchie spine che in questi 36 anni di lavoro arrivano direttamente da Roma, dal Ministero dell’istruzione che ci chiedeva di non istruire: niente grammatica, niente temi, niente voti, niente tabelline, niente di niente. Anno dopo anno, in un crescendo rossiniano di sofferenze, sono arrivate le più strampalate e cretine teorie delle scuole pubbliche americane. Le statistiche OCSE ci dicono che siamo tra i più ignoranti del globo e ci rendiamo conto del perché tante famiglie ricorrono al CEPU (anche se personalmente credo serva a ben poco). Tutto questo quando l’America l’avevamo in Trentino Alto Adige, bastava osservare quel modello scolastico, troppo semplice?
RispondiEliminaCara Rosi mi fermo qui. Grazie per essermi stata sempre vicina in questi anni, anche dopo quel lontano 1996 quando mi lasciasti come collega per ritornare come mamma di due miei alunni (non gemelli), un’ottima mamma, i risultati non nascono dal caso.