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La Pasqua: racconti, poesie, filastrocche, utili per gli iter educativo - didattici.

Eccovi una serie di link che affrontano il tema della Pasqua. Non è detto che non possano risultare utili per l'elaborazione di percorsi educativo - didattici di vario tipo. Per ordine cronologico: "Gesù" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Ada Negri Racconto pasquale: "Aria di Pasqua" di Giovanni Verga "Alleluja" di Angiolo Silvio Novaro "Resurrezione" di Alessandro Manzoni "La domenica dell'ulivo" di Giovanni Pascoli "Pasqua" di Giovanni Gozzano Racconto di Pasqua: "La leggenda della passiflora". "Il pianto della Madonna" di Angiolo Silvio Novaro Fiaba antica: "Il drago e l'uovo di Pasqua "Dall'uovo di Pasqua" di Gianni Rodari "Pasqua" di Gianni Rodari Cronaca delle vacanze pasquali Decodificare un racconto: "Felici come una Pasquetta" Racconto di Pasqua con schema di lavoro: "Il coniglio Pasqualino

Lev Tolstoj: racconti per la scuola primaria e media - Lettura e comprensione del testo

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Lev Tolstoj, anche noto come Leone Tolstoj, è uno dei più celebri scrittori della letteratura russa e mondiale dell'ottocento. Nel sito di didattica per la scuola primaria sono presenti alcuni suoi racconti brevi che ben si prestano, a mio parere, per vari percorsi educativo didattici di apprendimento con approfondimenti per la lettura e la comprensione del testo. Eccovi tutti i link: "Un leone, un orso e una volpe" di Leone Tolstoj. Percorsi operativi di apprendimento Il riassunto: schema del testo. - Il leone e il cagnolino Il leone e il cagnolino di Lev Tolstoj - Analisi ed interpretazione del testo "Il nocciolo" di Lev Tolstoj - Lettura, comprensione, ed interpretazione del testo - La similitudine nel testo narrativo "La rana e il leone" di Leone Tolstoj - Breve unità educativo didattica di apprendimento Ti potrebbero interessare: Lettura e comprensione del testo Scuola media: iter educativo didattici di apprendimento

"Un leone, un orso e una volpe" di Leone Tolstoj. Percorsi operativi di apprendimento

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Un leone, un orso e una volpe Un leone e un orso trovarono un pezzo di carne e si misero a litigare. L'orso non voleva cedere e il leone altrettanto. Lottarono a lungo e alla fine caddero a terra privi di forze. Una volpe, nascosta li vicino, vide il pezzo di carne, lo addentò e fuggi via. Lev Tolstoj Per questa favola vale il detto: "Tra i due litiganti il terzo gode" Analisi del testo Cosa  trovarono il leone e l'orso? Perché litigarono? Dopo aver litigato cosa accadde? Chi ne approfittò? Illustra la breve storia in sequenza temporale Scrivi un finale diverso per questa storia Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Tutti i racconti di Lev Tolstoj: percorsi operativi di apprendimento Le favole di Fedro: percorsi operativi di apprendimento Le favole di Esopo: percorsi operativi di apprendimento I racconti e le leggende di Leonardo da Vinci: percorsi operativi di apprendimento Pinocchio: percorsi operat

Il riassunto: schema del testo.

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Il leone e il cagnolino C'era una volta, a Londra, un luogo con delle grandi gabbie che si potevano visitare anche consegnando cani o gatti da dare in pasto alle belve. Arrivò un tale che portò un cane randagio. Fu fatto entrare e il cagnolino venne gettato nella gabbia del leone. La bestiola si andò a rannicchiare in un angolo e, quando il leone si avvicinò e lo annusò, si rovescio sulla schiena con le zampette per aria e dimenò la coda. Il leone lo tastò con la zampa, ma non gli fece niente. A sera, quando il leone si coricò per dormire, il cagnolino si stese accanto a lui. Leone e cagnolino vissero un anno insieme, nella medesima gabbia. Un giorno il cagnolino si ammalò e morì. Il leone non smetteva di fiutare la bestiola, la carezzava e la scuoteva con la zampa. Quando ebbe capito che il suo compagno era morto, diventò furioso e rifiutò il cibo. Il giorno dopo, il guardiano tentò di portare via il cane morto, ma il leone non lo lasciò avvicinare; resto

Il leone e il cagnolino di Lev Tolstoj - Analisi ed interpretazione del testo

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Il leone e il cagnolino C'era una volta, a Londra, un luogo con delle grandi gabbie che si potevano visitare anche consegnando cani o gatti da dare in pasto alle belve. Arrivò un tale che portò un cane randagio. Fu fatto entrare e il cagnolino venne gettato nella gabbia del leone. La bestiola si andò a rannicchiare in un angolo e, quando il leone si avvicinò e lo annusò, si rovescio sulla schiena con le zampette per aria e dimenò la coda. Il leone lo tastò con la zampa, ma non gli fece niente. A sera, quando il leone si coricò per dormire, il cagnolino si stese accanto a lui. Leone e cagnolino vissero un anno insieme, nella medesima gabbia. Un giorno il cagnolino si ammalò e morì. Il leone non smetteva di fiutare la bestiola, la carezzava e la scuoteva con la zampa. Quando ebbe capito che il suo compagno era morto, diventò furioso e rifiutò il cibo. Il giorno dopo, il guardiano tentò di portare via il cane morto, ma il leone non lo lasciò avvicinare; resto

"Il nocciolo" di Lev Tolstoj - Lettura, comprensione, ed interpretazione del testo - La similitudine nel testo narrativo

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Il nocciolo La mamma aveva comprato alcune susine per i suoi bambini e le aveva messe in un piatto. Giovannino non aveva mai mangiato susine e si avvicinava continuamente al piatto per fiutarle. Il loro profumino gli piaceva; egli aveva una gran voglia di assaggiarle. Quando Giovannino rimase solo nella stanza, non poté più resistere: prese una susina e la mangiò. La mamma, prima del pranzo, contò le susine e vide che ne mancava una. Lo disse sottovoce al babbo. Terminato il pranzo, il babbo domandò: - Uno di voi ha forse mangiato una susina? Tutti risposero di no. Giovannino diventò rosso come un gambero, ma rispose di no anche lui. No, proprio non ne aveva mangiate. - Non è bene che qualcuno di voi abbia mangiato una susina - disse il babbo facendosi pensieroso. - ma questo è niente. La cosa più grave è che le susine hanno un nocciolo, e se qualcuno, non sapendo come si mangiano le susine, inghiotte il nocciolo, il giorno dopo muore. Io temo che succeda qualcosa del genere.

"La rana e il leone" di Leone Tolstoj - Breve unità educativo didattica di apprendimento

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La rana e il leone Un leone udì una rana gracidare ed ebbe paura perché credeva che fosse una grossa bestia a emettere quel grido così forte. Aspettò un istante per vedere di che si trattasse: la rana uscì dal pantano. Il leone la appiattì con la zampa, dicendo: "D'ora in poi non mi spaventerò più, prima di avere visto". Leone Tolstoj Analisi ed interpretazione del testo Chi sono i protagonisti di questa breve favola? Perché il leone ha paura? Come reagisce? Cosa pensa quando si accorge che si tratta di una rana? Perché non bisogna aver paura di una cosa prima che accada? Spiega il significato di questi due proverbi: "Non fasciarsi la testa prima di averla rotta" "Non mettere il carro davanti ai buoi" Visualizza e stampa Ti potrebbero interessare: Le favole di Esopo: analisi ed interpretazione del testo Le favole di Fedro: analisi ed interpretazione del testo Le favole di Leonardo da Vinci: analisi ed interpretazion

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