Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

"Il topo di campagna e il topo di città" di Esopo - Analisi ed interpretazione del testo

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Il topo di campagna e il topo di città

Un topo di campagna che aveva per amico un topo domestico, lo invitò a pranzo. Quello si recò subito da lui nei campi, ma, mentre rosicchiava chicchi d'orzo e di grano, disse:
- Sappi, amico mio, che il tuo tenore di vita è quello di una formica. Visto che io ho mezzi in abbondanza, vieni con me e potrai godere di ogni ben di Dio.
Detto fatto, i due partirono. Il topo domestico prese a mostrare all'altro legumi e grano, datteri, formaggio, miele e frutta, mentre dal canto suo quello di campagna, stupefatto, lo colmava di benedizioni e malediceva la propria sorte. Stavano per dare inizio al banchetto, quando un uomo spalancò all'improvviso la porta e i poveri topi, terrorizzati da quel rumore, corsero a rintanarsi nelle fessure del muro. Vollero poi prendere dei fichi secchi, ma un altro uomo venne a cercare qualcosa che si trovava in quella stanza e ancora una volta i topi, appena lo videro, balzarono a nascondersi in un buco. Allora il topo di campagna, incurante della fame, sospirò e disse all'altro:
- Addio, amico. Tu ti rimpinzi fino alla nausea e passi il tuo tempo a godere allegramente di queste leccornie, ma in mezzo ai pericoli e tra continui timori. Io, poveretto, che rosicchio un po' d'orzo e di grano, vivrò senza paura e senza sospettare di nessuno.
La favola dimostra che vivere in povertà, ma tranquillamente, vale di più che passare l'esistenza tra gli agi, ma nella paura e nell'angoscia.

Esopo

Analisi ed interpretazione del testo

  1. Chi sono i personaggi della storia?
  2. Cosa mangiano per pranzo?
  3. Per quale motivo il topo di città invita il topo di campagna a casa sua?
  4. Quali leccornie trovano i due topi nella casa di città?
  5. Cosa accade quando stanno per iniziare il pranzo?
  6. Perché il topo di campagna ritorna nella sua dimora?
  7. Sei d'accordo con la morale di questa favola? Perché?


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