Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

La nascita del presepio - San Francesco d'Assisi

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Il primo presepio

Il villaggio di Greccio era appollaiato su una collina boscosa al di là della valle di fronte al monte Terminillo. Sulle pareti rocciose di quel monte c'erano delle grotte. E in una di queste grotte un uomo di nome Francesco aveva costruito una piccola chiesa.
Francesco era un uomo buono, un santo.
Ricostruiva chiese andate in rovina, aiutava la gente andata in rovina, e viaggiava per il suo povero paese andato in rovina parlando dell'amore di Dio.
In una fredda vigilia di Natale Francesco decise di fare qualcosa di speciale per gli abitanti di Greccio.
Radunò i suoi amici, un gruppo di monaci chiamati Frati Minori, e chiese loro di procurargli una mangiatoia di legno. E voleva anche un asino. E pure una mucca di pelo scuro. E quando li ebbe sistemati nella grotta, chiamò di nuovo i suoi Frati Minori.
"Andate nel villaggio" disse loro. "Invitate qui tutti. Dite loro che qui nella grotta c'è una sorpresa per loro".
I frati fecero come aveva detto loro, e ben presto Francesco cominciò a vedere i paesani che salivano lungo il pendio del monte: un ragazzo con un bastone, una ragazzina, un fornaio e un fabbro e un uomo vecchio e grasso. Un giullare e un giocoliere e un soldato. Un uomo alto a cavallo, con una signora elegante. Una povera vecchia storpia e un mendicante e un prete.
Erano tutti là, proprio tutti, ciascuno con in mano una torcia accesa per farsi luce sul sentiero, luci tanto brillanti contro lo sfondo scuro della collina che potevano essere prese le stelle che brillavano nella prima notte di Natale, o per gli angeli che cantavano per i pastori.


Quando fummo arrivati tutti alla grotta, Francesco chiamò una donna e la fece inginocchiare, come Maria, accanto alla mangiatoia. Poi chiamò un uomo e lo fece stare in piedi vicino a Maria, come Giuseppe. Infine Francesco cominciò a cantare. Cantava la storia del primo Natale, e la gente di Greccio si commosse e pianse al sentire che Dio aveva scelto una povera donna, perfino più povera di loro, a mettere al mondo il proprio Figlio, Gesù.
La storia poteva finire lì, se non fosse stato per un frate che si chiamava Giovanni. Giovanni un tempo era stato un cavaliere - un fiero e potente guerriero. Ma poi aveva incontrato Francesco e, seguendo il suo esempio, aveva rinunciato al suo cavalierato e alle sue ricchezze per vivere nella povertà e facendo opere buone. Quella notte c'era anche Giovanni nella grotta. E mentre Francesco cantava la storia del primo Natale, fu solo Giovanni che vide qualcosa, un qualcosa che lo indusse a chiamare pieno di meraviglia e di gioia:
"Guardate!", gridò. " Guardate nella mangiatoia. C'è un bambino nella mangiatoia!".
Era un miracolo? Era una visione mandatagli da Dio? nessuno lo sa. Ma quando la gente di Greccio sentì che Giovanni aveva visto il Bambino di Betlemme giacere in quella mangiatoia, non ci fu più niente che potesse contenere la sua gioia: né la grotta, né la valle e neppure tutto il monte Terminillo!
E così passarono l'intera notte a cantare le loro lodi a Dio: San Francesco e tutti gli abitanti di Greccio, in questo primo spettacolo natalizio.

Tratto da: " Il libro delle storie di Natale" di Bob Hartman - Casa editrice Piccoli


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