Poesia di Pasqua: "Gesù o Barabba?" di Ercole Bonjean

Il 31 marzo ritorna la Santa Pasqua. Purtroppo anche quest'anno il Male è entrato nelle vite di tutti noi. Mai come quest'anno si sente il bisogno di pace, di amore, di solidarietà. Il Calvario di Gesù e la sua Resurrezione indicano la via da percorrere. Il mio augurio è che  alla fine prevalga il Bene e che si possa ritornare alla normalità della vita di ogni giorno. Che sia per tutti la Santa Pasqua della Resurrezione!!  Gesù o Barabba? “ Sia libero il male”. Acclama la folla, Si lava Pilato, sorride Barabba. Sale la strada, pesa la Croce. Cade. Si rialza. E’ buio; sibila il Vento, urla la Terra, nulla può fare: È silenzio, Tace, Tace. Risorge il Sole. Ritorna la Luce, irradia i volti, riscalda la Pace. Ercole Bonjean  © Visualizza e stampa con Google Docs Ti potrebbero interessare: Il paese delle uova di cioccolato "E' Pasqua!" di Maria Grazia Bucceri Racconto di Pasqua "La Risurrezione&q

I bambini stranieri nelle scuole italiane

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I bambini stranieri nelle scuole italiane

Negli ultimi anni la scuola italiana, compresa la nostra, si è tinta di tanti colori e di tanti nomi italiani e stranieri che l'insegnante pronuncia ogni mattina. Ogni classe diventa una piccola società dove si incontrano persone di culture diverse, ognuna con la propria lingua, la propria religione, le proprie tradizioni, le proprie culture e le proprie usanze, come nella nostra classe, dove noi bambini italiani conviviamo con compagni turchi, albanesi, tunisini.
La comunicazione non è sempre stata facile soprattutto a causa della lingua che i compagni stranieri hanno dovuto imparare più tardi e con qualche difficoltà, ma una volta superato l'ostacolo della lingua, è stato piacevole confrontarsi con le loro abitudini e usanze.
Abbiamo scoperto che lavorare insieme non è solo più piacevole, ma anche vantaggioso. Quando riusciamo a comunicare, giocare e lavorare insieme, con la voglia e la pazienza di conoscere il pensiero degli altri, le cose vengono meglio.
Purtroppo ancora troppe persone ritengono che i bambini stranieri abbiano una marcia in meno di quelli italiani e che da adulti non potranno permettersi di realizzare nel lavoro e di avere comunque una vita dignitosa, solo perché li considerano diversi, di serie B. E' proprio la scuola la prima piccola società, nella quale i bambini stranieri entrano in contatto con i bambini italiani, che deve dare una svolta importante per favorire un inserimento e un'integrazione serena e positiva.
Siamo tutti uguali anche se diversi, non importa il colore della pelle, è meglio essere diversi perché sarebbe noioso essere tutti uguali
Dobbiamo rispettarci e vivere in pace.

(Alice, Anna, Valeria, Lucrezia)


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