Un racconto per amare di più la natura e meno il cellulare: "Il Bosco Incantato di Pixel" (creato da Copilot microsoft)

**Il Bosco Incantato di Pixel** C'era una volta un bosco incantato chiamato Pixel, dove gli alberi sussurravano storie antiche e i fiori danzavano al ritmo del vento. In questo bosco magico, viveva un piccolo folletto di nome Luce, che aveva il potere di far brillare le cose con un semplice tocco. Un giorno, Luce notò che i bambini del villaggio vicino passavano tutto il loro tempo a fissare dei piccoli rettangoli luminosi, chiamati cellulari, dimenticandosi di giocare all'aria aperta. Preoccupato, Luce decise di usare la sua magia per mostrare ai bambini la bellezza della natura. Con un pizzico di polvere di stelle, Luce fece sì che ogni cellulare mostrasse immagini del bosco incantato. Gli alberi sembravano così reali che i bambini sentirono il profumo del muschio e il canto degli uccellini. Incantati, misero da parte i cellulari e corsero verso il bosco. Arrivati nel bosco, i bambini scoprirono un mondo di meraviglie. Inseguirono farfalle arcobaleno, costruirono castelli di

Tema: "Una passeggiata nel bosco"

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Tema
Una passeggiata nel bosco

Un giorno sono andato a fare una gita con la mountain bike di mio cugino.
Dopo un tratto di strada, cessarono di passare le auto e iniziai a pedalare su un terreno erboso e morbido, talmente morbido che quasi le ruote ci affondavano dentro.
Durante il percorso, vedevo dei cespugli costellati di anemoni, di violette e di garofani selvatici coperti al di sopra da altissimi alberi.
Più avanti vi erano cespugli di fragole molto buone, come potei constatare dopo. Agilmente gli scoiattoli saltellavano da un albero all'altro rincorrendosi vicendevolmente.
Di tanto in tanto il silenzio era rotto dal cinguettio degli uccellini e dal caratteristico richiamo del cuculo; il gorgoglio del ruscello sembrava mormorare un'allegra canzone e mi metteva di buonumore.
Trovata finalmente una radura mi sedetti su un vecchio tronco d'albero, forse un tempo colpito da un fulmine, mangiai voracemente il panino che mi ero portato nello zainetto e un pò di fragole colte prima; poi mi sdraiai soddisfatto sull'erba, per un attimo mi fermai a respirare l'aria del bosco e subito mi addormentai.
Al mio risveglio mi accorsi che stava venendo sera, il sole aveva cambiato posizione e le ombre degli alberi intrecciavano sul terreno strane figure: il paesaggio aveva totalmente cambiato aspetto. Subito mi alzai, montai sulla bici e mi avviai rapidamente verso casa visto che presto il sole sarebbe tramontato e non volevo che il buio mi sorprendesse nel bosco.
Per ricordo di questa giornata portai a casa un mazzolino di fiori alla mamma.

(Martino, classe quinta, 1998)



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